L’udienza preliminare per don Mauro Inzoli si terrà il 9 marzo prossimo davanti al gup Letizia Platè. Molto probabilmente la difesa chiederà di procedere con il rito abbreviato.
di Sara Pizzorni
L’udienza preliminare per don Mauro Inzoli si terrà il 9 marzo prossimo davanti al gup Letizia Platè. Molto probabilmente la difesa chiederà di procedere con il rito abbreviato. Le accuse, per il prete cremasco, sono di violenza sessuale con abuso di autorità e violenza sessuale aggravata per abuso di minori di 12 anni. Prima di arrivare alla richiesta di rinvio a giudizio da parte del procuratore Roberto di Martino era stata avanzata una proposta di patteggiamento non formalizzata alla quale però la procura aveva detto di no. Don Inzoli rischia una pena fino a 12 anni di reclusione.
Numerosi i casi di presunti abusi sessuali dei quali il religioso sarebbe stato protagonista. Quindici sono caduti perché già finiti in prescrizione, mentre per altri otto episodi, di cui quattro in continuazione riferiti ad una pluralità di situazioni, è ancora possibile procedere penalmente. I fatti sarebbero accaduti tra il 2004 e il 2008. Cinque le persone offese, tra cui un ragazzino all’epoca di soli 12 anni e un altro di 13. Sono gli episodi più gravi in quanto commessi ai danni di minori di 14 anni. Le altre presunte vittime hanno tra i 14 e i 16 anni. I ragazzini sarebbero stati abusati sia nello studio del don in oratorio, sia (si parla di tre casi) nelle località di vacanza dove i gruppi giovanili erano soliti spostarsi.
A don Inzoli si contesta l’abuso di autorità in quanto nei periodi dei presunti abusi ricopriva i ruoli di rettore al liceo linguistico Shakespeare e parroco della chiesa della Santissima Trinità di Crema a cui faceva capo il gruppo Gioventù studentesca.
I ragazzi frequentavano l’oratorio per i perfezionamenti spirituali che svolgevano con don Inzoli. Secondo l’accusa, gli abusi si sarebbero consumati nello studio del don, dove i ragazzi entravano singolarmente. Per la procura, ci sarebbero stati da parte del prete, baci, carezze, abbracci, toccamenti nelle parti intime e masturbazioni. Tutte le presunte vittime avrebbero raccontato di una loro fortissima sottomissione psicologica davanti a don Mauro: in sostanza, sarebbero rimasti allibiti, ma non avrebbero avuto la forza di reagire. Uno dei giovani ha raccontato che per i genitori don Inzoli era un “idolo meritevole di venerazione”.
Don Inzoli, udienza il9 marzo. La difesa pensaal rito abbreviato
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