Pedofilia, in Australia i vescovi collaborano con le autorità civili
di Franca Giansoldati
CITTA’ DEL VATICANO – Importante svolta dell’episcopato australiano colpito da una serie di scandali legati alla pedofilia.
I vescovi, dopo una consultazione interna, non solo hanno scelto di abolire la prescrizione per i reati di pedofilia ma hanno deciso di accogliere l’obbligo di denunciare i preti pedofili alle autorità civili «con l’eccezione delle informazioni raccolte durante il sacramento della confessione». Un giro di vite vero e proprio per fare in modo che la giustizia (civile) possa operare congiuntamente alla Chiesa per estirpare questa piaga e punire tutti coloro che si sono macchiati di questo crimine.
Il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Denis Hart, arcivescovo di Melbourne, in un comunicato diffuso alla vigilia dell’apertura dell’Assemblea plenaria si è dichiarato totalmente favorevole al sostegno degli orientamenti maturati nella Royal Commission, la Commissione d’inchiesta nazionale istituita dal Governo federale per fare luce sul triste fenomeno.
«Non ci deve essere alcun ostacolo che impedisca alla nostra società di affrontare questo problema» ha dichiarato l’arcivescovo alla Radio Vaticana. «Il male degli abusi sessuali è così grave e orribile che l’unico modo per dare pace alle vittime è di portare alla giustizia i colpevoli». Monsignor Hart ha ribadito il parere favorevole espresso due settimane fa dai vescovi alla Royal Commission: «Sarà un momento di verità».
Una relazione presentata recentemente alla Commissione parlamentare di inchiesta dello Stato di Victoria dalla Chiesa locale chiedeva di estendere l’obbligo della denuncia anche al personale religioso. L’opinione pubblica è ancora sotto choc dopo la tesi di un docente del Royal Institute of Technology di Melbourne, Des Cahill, secondo il quale, stando ai dati, in Australia, il sommerso sarebbe enorme. Fra coloro che hanno studiato al seminario nazionale Corpus Christi College quasi 1 sacerdote su 20 avrebbe compiuto atti di abuso sessuale su minori tra il 1940 e il 1966 (pari a 14 su 378 preti condannati). La maggioranza dei cattolici si dice assolutamente favorevole a che venga fatta chiarezza sui casi di pedofilia anche nella Chiesa.
Ma a sollevare più scandalo era stato un rapporto della commissione parlamentare secondo cui oltre 600 bambini avrebbero subito violenze da sacerdoti a partire dagli anni Trenta. Inoltre secondo il documento, almeno 620 adolescenti sarebbero state vittime di abusi con una maggioranza di casi tra gli anni ’60 e ’80. L’arcivescovo Hart ha parlato pubblicamente di episodi «orribili e vergognosi». Le associazioni delle vittime sostengono, invece, che i giovani abusati sarebbero molti di più, oltre 10.000.
IL Papa durante la visita a Sidney, nel luglio 2008, per la Giornata mondiale della Gioventù, aveva incontrato alcune delle vittime chiedendo loro scusa per il male subito, incoraggiando i vescovi a dare tutto il supporto psicologico possibile, alle famiglie e alle vitime segnate da questi traumi indelebili.
Mercoledì 28 Novembre 2012 – 18:24
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Novembre – 13:06
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/pedofilia_vaticano_australia/notizie/234654.shtml