03/02/2012 15.47.56
Alla Gregoriana, presentazione del Simposio sugli abusi del clero. Intervista con padre Zollner
E’ in programma questo pomeriggio, alla Pontificia Università Gregoriana, la conferenza stampa di presentazione del Simposio internazionale “Verso la guarigione e il rinnovamento”, un’iniziativa dell’Ateneo rivolta ai vescovi cattolici e agli ordini religiosi, dedicata al tema degli abusi sessuali commessi da chierici. Sugli scopi del convegno – che si svolgerà dal 6 al 9 febbraio alla Gregoriana – Fabio Colagrande ha intervistato padre Hans Zollner, presidente del comitato organizzativo e Preside dell’Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana: RealAudioMP3
R. – Come Università, affidata dalla Santa Sede alla Compagnia di Gesù, ci siamo posti la domanda sul come possiamo “agire” – e non solo “reagire” – a fronte di questa che il Papa stesso definisce “la piaga aperta nel corpo della Chiesa”. Abbiamo voluto offrire un forum di scambio tra le responsabilità, per persone di autorità nella Chiesa in tutto il mondo.
D. – Dunque, a chi è rivolto questo Simposio internazionale? Chi saranno i partecipanti?
R. – Innanzitutto, ci saranno rappresentanti delle varie Conferenze episcopali del mondo, cioè un rappresentante per ciascun Paese o per ciascuna Conferenza episcopale, e siamo molto contenti dell’altissimo numero di adesioni – quasi tutte le Conferenze episcopali invieranno un rappresentante che, in linea di massima, è lo stesso vescovo incaricato proprio di trattare i casi di abuso nell’ambito della rispettiva Conferenza. Poi, una trentina di superiori e superiore generali delle grandi Congregazioni, dei grandi Ordini religiosi. E infine, ci saranno tra 70 e 80 esperti, dal diritto canonico alla psichiatria e alla psicoterapia: persone che già da decenni lavorano con le vittime e anche con le persone che hanno compiuto gli abusi.
D. – Lo scopo specifico di questo Simposio, padre Zollner, possiamo dire che si ricollega alla Lettera circolare della Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblicata lo scorso anno e rivolta a tutte le Conferenze episcopali del mondo?
R. – Sì, e anche agli Ordini religiosi, che debbono presentare alla Congregazione per la Dottrina della Fede un cosiddetto “protocollo” – linee guida – su come trattare i casi di abuso, come gestire la domanda, come trattare gli abusatori, come aiutare le vittime, come dare voce alle vittime e come prevenire meglio. Certamente, la nostra intenzione è anche di dare lo spazio ad uno scambio, perché in tutto il mondo – dal Sud Africa al Brasile e alle Filippine – ci sono tantissime iniziative all’interno della Chiesa per aiutare le vittime e per prevenire l’abuso, di cui il grande pubblico non è a conoscenza. Nemmeno all’interno della Chiesa stessa, a volte, sappiamo del bene che si sta facendo in altre parti del mondo.
D. – Tra i relatori al Simposio ci sarà anche la testimonianza di una vittima di abuso. Perché questa scelta?
R. – Certamente, un altro scopo del nostro convegno è dare voce alle vittime ed è molto difficile trovare persone in grado di parlare pubblicamente della loro sofferenza. Abbiamo trovato una signora irlandese che è disposta a parlare di fronte ai partecipanti. Certamente, questo indica una grande svolta, perché anche pubblicamente sarà presente la voce del dolore, della sofferenza: i partecipanti ascolteranno questa voce. E’ un segno molto forte, il fatto che questa persona sia disposta a parlare; sarà accompagnata da una psichiatra inglese che negli ultimi mesi ha ascoltato decine – per non dire centinaia – di persone vittime di abusi in Irlanda: era stata incaricata dalla Chiesa irlandese di ascoltare queste vittime e anche di dare testimonianza di questa esperienza.
D. – Come è stata, padre Zollner, la collaborazione con il Vaticano nell’organizzazione di questo Simposio?
R. – Il Simposio è un’iniziativa della Pontificia Università Gregoriana. Però, è chiaro che a Roma, rispetto a questo tema, dobbiamo avere il consenso anche dei dicasteri della Santa Sede. Siamo veramente molto lieti di avere avuto il consenso e anche l’esplicito appoggio soprattutto da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, come anche della Segreteria di Stato, della Congregazione per i Vescovi, della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, di quella per la Vita Consacrata… Io personalmente sono molto grato a tutte le persone che abbiamo interpellato, a cui abbiamo chiesto consiglio, che abbiamo informato. Tutti ci hanno detto: “Siamo contenti che stiate organizzando questo Simposio”. E questo mi dice che veramente c’è una grande attenzione alla domanda e una grande sensibilità rispetto a ciò che possiamo e dobbiamo fare per cambiar rotta e dimostrare che la Chiesa veramente è sensibile alla questione, che vuole fare il possibile per sradicare il male, per quanto questo possa essere nelle nostre forze, all’interno della Chiesa e anche all’interno della società. (gf) www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=560173
http://blog.panorama.it/italia/2012/02/03/…-i-preti-orchi/
Pedofilia: il Vaticano si divide alla vigilia del supervertice contro i preti orchi
E la Chiesa torna a confrontarsi sui preti pedofili (Credits: Roberto Monaldo / LaPresse)
Quattro giorni a porte chiuse con la partecipazione dei maggiori esperti internazionali, psicologi, magistrati, vescovi, cardinali e uomini di Curia per discutere della vergogna della Chiesa: lo scandalo dei preti pedofili che ha travolto migliaia di sacerdoti in tutto il mondo (3 mila le denunce presentate in Vaticano, ma i casi rimasti confinati solo a livello locale sono molti di più) con decine di migliaia di vittime.
Ci hanno pensato i gesuiti della Pontificia Università Gregoriana a organizzare il primo simposio internazionale dedicato al fenomeno (guarda). Non un semplice incontro scientifico né un brainstorming puramente pastorale. Piuttosto un segnale preciso che la Compagnia di Gesù e una delle più autorevoli Università Pontificie hanno voluto lanciare a tutta la Chiesa: la pedofilia è un problema gravissimo e diffuso che rischia di minare il futuro del mondo cattolico, bisogna correre ai ripari con un progetto globale che coinvolga tutte le forze sane della Chiesa.
Stati Uniti, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Australia, Belgio Messico, Austria, Gran Bretagna, Svizzera e naturalmente anche Italia: la geografia della pedofilia non conosce confini e si allarga ogni giorno di più (ultimo caso eclatante la Chiesa olandese travolta dalle rivelazioni contenute in un rapporto ufficiale sul fenomeno).
A marzo il Papa andrà in Messico e dovrà fare i conti con le vittime del fondatore dei Legionari di Cristo padre Marcial Maciel Degollado. A maggio scadrà il termine entro il quale gli episcopati nazionali dovranno approvare le misure di prevenzione e di repressione della pedofilia nel clero a livello locale, come previsto dalle norme contro la pedofilia (leggi) varate da Benedetto XVI nel 2010.
La Pontificia Università Gregoriana ha istituito anche un Centro per la protezione dei bambini che offrirà consulenza e aiuto a conferenze episcopali e congregazioni religiose in tutto il mondo.
Ma non tutti ai vertici della Curia apprezzano questa mobilitazione. Per il Segretario di Stato Tarcisio Bertone e diversi capi dicastero della Curia, così come per una parte dei vertici della Cei, iniziative come quelle dell’Università Gregoriana rischiano di dare troppo rilievo ad un problema che, sostengono, resta limitato se rapportato alla generalità del clero. In Italia, il cardinale Angelo Bagnasco, travolto dalla vicenda di don Riccardo Seppia a Genova, a maggio renderà noti i codici di comportamento e le norme antipedofilia predisposte dalla Cei ma non ha mai diffuso i dati sui casi accertati di abuso sui minori tra il clero italiano.
Tuttavia se la Curia si spacca sulle strategie da seguire il Papa sembra ormai deciso a non fare più concessioni ai preti orchi e ha dato il via libera all’iniziativa dei gesuiti.
ignazio.ingrao
Venerdì 3 Febbraio 2012
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.