Il prete invece di denunciare la suora la fece trasferire
Molestie da parte della suora «Cercate altre vittime»
16 novembre 2012
Busto, venerdì la verità della suora accusata di molestie
Busto Arsizio Sarà interrogata questa mattina in Procura a Busto Arsizio suor Mariangela Farè, la religiosa di 52 anni accusata di aver abusato per quasi 15 anni di una giovane bustese poi suicidatasi l’anno scorso all’età di 26 anni. Mentre la polizia sta passando al setaccio i contatti della suora sul suo pc e sul suo cellulare, don Giovanni Mariano, parroco di Sant’Edoardo dal 1992 al 2000, alza il velo su un drammatico sospetto: «Mi accorsi di quanto stava succedendo e chiesi alla superiora di allontanare suor Mariangela, cosa che puntualmente avvenne – racconta oggi il sacerdote – Il mio sospetto è che possa aver fatto del male anche ad altri giovani».
http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/2012…iche-choc.shtml
L’ora dell’interrogatorio con il gip nella casa di cura e custodia Amiche della religiosa sotto choc
Molestie sessuali, suora sotto accusa
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Busto Arsizio, accusata di violenze sessuali a una ragazza. Le parole delle conoscenti della religiosa: “Ricordiamo la sofferenza nelle sue parole quando raccontò della giovane che si era suicidata. Fummo colpite da quel dolore. Ci disse che aveva cercato di aiutarla. Adesso si è aperto questo abisso”
di Rosella Formenti
Una suora (De Pascale)
Una suora (De Pascale)
Busto Arsizio, 16 novembre 2012 – Sarà interrogata stamane alle 11 dal gip Alessandro Chionna a Busto Arsizio la suora salesiana di 52 anni indagata con l’accusa di abusi sessuali e atti persecutori ai danni di una ragazza suicidatasi l’anno scorso a 26 anni. La suora alla fine degli anni ’90 per alcuni mesi aveva prestato servizio nella parrocchia di Sant’Edoardo e lì aveva conosciuto la ragazzina, allora tredicenne che, secondo l’accusa, fino al momento del suicidio sarebbe stata vittima di perverse attenzioni. La religiosa, assistita dall’avvocato Raffaella Servidio, di fronte al gip fornirà la sua versione della scabrosa vicenda. Gli inquirenti stanno ancora lavorando sul materiale, lettere, diari, video, acquisito dopo il suicidio. Altri elementi utili potrebbero emergere dagli effetti personali della religiosa sottoposta a misura di sicurezza in ospedale psichiatrico giudiziario a Castiglione dello Stiviere.
Sotto choc non è solo Sant’Edoardo ma l’intera città. Sconvolte dalla terribile vicenda alcune amiche della religiosa. «Siamo un gruppo affiatato – raccontavano ieri – Ci conosciamo dall’asilo, poi siamo state compagne di scuola e l’amicizia è continuata rafforzandosi negli anni.Ha sempre partecipato agli eventi importanti delle nostre vite, matrimoni, nascite dei figli. Per noi era come una sorella. E noi a lei avremmo affidato con tranquillità i nostri bambini. Aveva sempre le parole giuste per aiutarti. Siamo sconvolte. È un incubo». Il gruppo ha seguito l’amica in tutto il percorso che l’ha portata alla consacrazione. Andava anche a trovarla nei luoghi dove svolgeva il suo servizio.
Quando poteva non mancava alle cene che durante l’anno le amiche organizzavano. «Ricordiamo la sofferenza nelle sue parole quando raccontò della giovane che si era suicidata – dicono – Fummo colpite da quel dolore. Ci disse che aveva cercato di aiutarla. Adesso si è aperto questo abisso». Sul telefonino un’amica ha conservato le parole di conforto ricevute per la morte del padre, avvenuta di recente. «Com’è possibile – dice – che sia accaduto tutto quello che abbiamo sentito? La nostra amica, religiosa dalla fede sicura, mai vacillante, una persona capace di fare tanto male?».
di Rosella Formenti
http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/2012…a-suicida.shtml
Molestie sessuali, suora sotto accusa Nel 2009 i primi sospetti sulla “sister”
Il termine inglese «sorella» è nei diari della ragazza suicida
Busto Arsizio, 15 novembre 2012 -Sarà interrogata domani nella casa di cura e custodia di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano, dove è ricoverata da martedì pomeriggio la suora di 52 anni accusata di aver molestato sessualmente per 13 anni una ragazza che poi si tolse la vita l’anno scorso. Gli addebiti nei suoi confronti sono pesantissimi: dalla violenza sessuale agli atti persecutori, passando per la violenza privata. La religiosa, che fino all’esecuzione dell’ordinanza del gip del tribunale di Busto Arsizio era in servizio in una struttura educativa di Cinisello Balsamo, nel Milanese, dovrà provare a chiarire la sua posizione con l’assistenza dell’avvocato Raffaella Servidio. Intanto, seppur nel riserbo dovuto a una vicenda tanto delicata, filtrano altri particolari.
L’indagine partì a fine del 2009 (anche se i presunti abusi sarebbero scattati ben prima, addirittura nel ’98, quando la giovane aveva solo 13 anni) quando la famiglia della ragazza, notate alcune stranezze nel suo comportamento, si rivolsero alla Polizia. La ragazza – che viveva sola – fu interrogata, ma negò di aver subìto abusi, allontanando qualsiasi ombra dalla religiosa.
Essendo maggiorenne le forze dell’ordine si limitarono a garantire la loro disponibilità in caso di «ripensamenti». Poi nel 2011 il tragico epilogo con il suicidio. A quel punto, anche sulla scorta dei diari della giovane, in cui sarebbero illustrati anche gli incontri a luci rosse e i tentativi di liberarsi di queste attenzioni («vorrei avere il coraggio di denunciarla e dire basta», scrive in un passaggio), gli investigatori hanno ricostruito la vicenda. Fra il ’98 e il 2000 la suora, trasferita a Catania, avrebbe comunque effettuato vari viaggi a Busto Arsizio per incontrare la giovane nel suo appartamento. Poi, con il ritorno al Nord, a Cinisello Balsamo, per la suora – che nel diario la presunta vittima chiama «sister» – sarebbe stato facile intensificare l’ipotetico rapporto morboso.
Fra botte e colpi proibiti (in un’occasione avrebbe addirittura rischiato di soffocarla), umiliazioni e approcci sessuali che sarebbero andati oltre palpeggiamenti e carezze pesanti, l’equilibrio psichico della ragazza si sarebbe via via minato. Il tutto mentre la presunta aguzzina continuava a sostenere come tutto quello che sarebbe accaduto nel chiuso di quelle stanze fosse assolutamente normale. Di ordinario, purtroppo, a quanto pare non ci sarebbe stato nulla. Gli investigatori, intanto, intendono approfondire l’eventualità di altri episodi.
di E.C.
www.nadirpress.net/suorapedofila1.html
PEDOFILIA: OGGI GIUDICE INTERROGA ‘SISTER PORK’ BUSTO ARSIZIO
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“Vorrei avere il coraggio di denunciarla e dire basta”. Purtroppo quel coraggio non lo trovò e nel luglio dello scorso anno scelse la via del suicidio dopo aver subito per 13 anni, stando alle accuse che lei stessa scrive nei sui diari, le morbose attenzioni di una suora che aveva conosciuto quand’era 13enne e frequentava l’oratorio della parrocchia di Sant’Edoardo di Busto Arsizio. Fino a 23 anni ha tenuto dentro se quel terribile segreto. Poi, nel 2009 cominciò a manifestare i primi segnali colti dai genitori che corsero dalla Polizia. La ragazza fu convocata ma non disse nulla. Essendo maggiorenne non si poteva fare nulla se lei non avesse fatto una regolare denuncia. Tuttavia da quel momento qualcosa si è mosso. In via precauzionale la suora fu trasferita al Centro di formazione professionale di Cinisello Balsamo dove era ancora in servizio l’altro giorno quando i poliziotti sono andati a prelevarla per portarla in regime di custodia cautelare all’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere (Mantova) dove oggi sarà sentita dal Giudice preliminare in sede di interrogatorio di garanzia. Intanto emergono nuovi dettagli sulla sconcertante vicenda che ancora una volta vede un rappresentante della chiesa al centro di presunti episodi di abusi e violenze sessuali ai danni di minorenni.
Giusto ieri a Como è stato condannato a soli tre anni e mezzo l’ex economo della Diocesi lariana, don Marco Mangiacasale, reo confesso di aver molestato per alcuni anni cinque ragazzine che frequentavano l’oratorio di San Giuliano quando lui era parroco di quel rione della città ma anche dopo il suo cambio di incarico voluto dal Vescovo non appena avuto il sentore che qualcosa non andava. Assistita dall’avvocatessa Raffaella Servidio, la religiosa 52enne dovrà convincere il Gip che mai si è macchiata di quelle porcate descritte nei diari della ragazza. Che mai dal 1998 ha rivolto attenzioni morbose, che mai da quell’anno al 2000, mentre era in servizio a Catania, è periodicamente tornata a Busto Arsizio per molestare la ragazza. Nei diari di quest’ultima però sono descritti incontri a luci rosse, pressioni psicologiche, una serie di atteggiamenti tali da indurre la Procura bustocca a contestare alla suora non solo le violenze sessuali ma anche atti persecutori, una sorta di stalking per costringere la sua presunta preda a sottostare a laidi desideri. ‘Sister’, viene chiamata in quei diari nei quali si racconta di botte, umiliazioni, approcci sessuali andati ben oltre a palpeggiamenti e carezze nelle parti intime. Si racconta di un episodio nel corso del quale la ragazzina avrebbe rischiato addirittura di soffocare per un colpo che le avrebbe inferto la presunta ‘Sister Pork’. Il tutto giocato approfittando, sostiene l’accusa, della fragilità psicologica della giovane che giorno dopo giorno sarebbe stata costretta a soccombere mentre la presunta aguzzina continuava a sostenere come tutto quello che sarebbe accaduto nel chiuso di quelle stanze fosse assolutamente normale.
www.nadirpress.net/suorapedofila.html
RAGAZZINA SUICIDA DOPO ABUSI, SUORA INDAGATA BUSTO ARSIZIO
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Solitamente le cronache consegnano squallide vicende di pedofilia con un prete nelle vesti di porco. In questo caso ad essersi macchiata del reato di abusi sessuali nei confronti di una ragazzina sarebbe stata una suora originaria di Busto Arsizio, da oggi sottoposta a regime di ‘sicurezza’ attraverso il ricovero in una casa di cura su disposizione del Gip di Busto Arsizio. La religiosa, attualmente domiciliata nel Milanese e che dirige un Centro di Formazione professionale, è indagata anche per violenze private ed atti persecutori. I fatti contestati sarebbero iniziati nel 1997 quando, secondo quanto emerso dalle delicatissime indagini, la 52enne avrebbe avuto modo di incontrare in un oratorio bustocco, dove prestava la sua missione di fede e carità, una ragazzina all’epoca minorenne e con difficoltà a relazionarsi.
Il Pm Roberta Colangelo
Da una prima semplice amicizia, la suora avrebbe ben presto travalicato nei suoi comportamenti fino a giungere ad atti persecutori con un crescendo di violenze per indurre la ragazzina a sottostare alle sue morbose attenzioni. Un incubo per la minorenne che la portò nel giugno dell’anno scorso a togliersi la vita, all’età di 26 anni, ormai in preda ad una profonda crisi esistenziale acuita dalla sua fragilità psicologica. Le indagini sono scattate proprio alla luce di questo suicidio. Condotte dalla Polizia del Commissariato cittadino e dirette dal Sostituto Roberta Colangelo (nella foto) della Procura di Busto, hanno avuto negli ultimi tempi una notevole accelerazione grazie anche al ritrovamento fra i suoi effetti personali di diari e lettere, nonché materiale informatico, video e foto. La suora è stata sottoposta ad una perizia dalla quale risulterebbe affetta da disturbo bordeline di personalità incidente parzialmente sulla capacità di volere e socialmente pericolosa. Da qui la decisione di applicare la misura di custodia cautelare attraverso il ricovero in una casa di cura dove è stata accompagnata dai poliziotti del Commissariato di Busto e della Squadra Mobile di Varese prelevandola dal centro di formazione professionale del Milanese dove ancora prestava servizio.
www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/740420/
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Busto, suor Mariangela
si trincera nel silenzio
16 novembre 2012
Cronaca
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Suor Mariangela Farè in Procura a Busto (Foto by daniele belosio/varese press srl)
Molestie da parte della suora «Cercate altre vittime»
Busto Arsizio Si è avvalsa della facoltà di non rispondere suor Mariangela Farè, la religiosa di 52 anni accusata di aver abusato di una ragazza di sant’Edoardo per quasi 15 anni. Arrivata questa mattina in Procura a Busto Arsizio per essere interrogata dal gip, suor Mariangela si è invece trincerata nel silenzio. Dopo pochi minuti è uscita dall’ufficio del magistrato scortata dagli agenti di polizia penitenziaria.