Alto Adige — 24 marzo 2009 pagina 01
Don Carli, no ai risarcimenti
BOLZANO. «Non ci sarà alcun risarcimento da parte di don Giorgio e se la controparte vorrà avviare causa civile troverà pane per i suoi denti. Un eventuale coinvolgimento della Curia non sarà facile perchè sarebbe necessario dimostrare una sorta di consapevole responsabilità da parte delle strutture della Chiesa». L’avvocato Alberto Valenti (nella foto a fianco) è tranquillo e rilassato quando spiega, a distanza di alcuni giorni dalla sentenza della Corte di Cassazione, che il contenzioso legale su don Giorgio è destinato probabilmente a proseguire ancora a lungo in altra sede. Intanto il sacerdote è tornato in città. Il suo rientro in parrocchia è cosa ormai decisa. Lo ha confermato lo stesso don Giorgio all’avvocato Valenti puntualizzando che la Curia lo ha sempre sostenuto per effetto di una indagine interna molto rigorosa dalla quale è emersa la sua completa estraneità ai fatti.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/altoadige/2009/03/24/AB1PO_AB101.html
Alto Adige — 24 marzo 2009 pagina 12
Il giudice Mori: «Un buco nel codice»
BOLZANO. Il giudice Edoardo Mori, stimato ed esperto magistrato bolzanino, presidente del tribunale del riesame, ritiene che la sentenza della Corte di Cassazione sia incappata in un errore che però nessuno potrà correggere, essendo il pronunciamento della Cassazione non impugnabile. Il problema è proprio relativo alla conferma delle statuizioni civili (dunque della condanna al risarcimento a favore delle parti civili) in una sentenza che fa riferimento alla prescrizione del reato addirittura in epoca anteriore al processo d’appello. «L’articolo 578 del codice procedura penale – puntalizza il giudice Edoardo Mori – consente alla Corte di Cassazione (che annulla senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato un giudizio d’appello) di valutare la causa in riferimento al danno da risarcire alla parte civile. Il codice però non ha tenuto conto dell’ipotesi dell’errore del giudice d’appello che abbia deciso ”contra legem” invece di dichiarare il procedimento estinto per prescrizione». Dunque secondo lei la normativa in vigore si presta a critiche? «Diciamo che il meccanismo è perverso perchè si arriva a condannare l’imputato al risarcimento di un danno senza che nessun giudice si sia mai espresso legittimamente sulla responsabilità» Ora don Carli, che si è sempre dichiarato innocente, tornerà tra i suoi fedeli. Non pagherà perchè non è in grado di farlo. C’è chi dice che dovrà mettere mano alle casse la Chiesa «In questo caso sarà ovviamente necessaria una nuova azione giudiziaria, questa volta in sede civile. Il tutto per cercare di stabilire che la Chiesa debba essere considerata responsabile della condotta privata di preti. Non mi sembra, obbiettivamente, una causa facile». Anche perchè i presunti abusi sessuali sarebbero avvenuti al di fuori delle normali mansioni del sacerdote. (ma.be.)
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/altoadige/2009/03/24/AZ1PO_AZ102.html
Alto Adige — 24 marzo 2009 pagina 10
Don Carli: non assoluzione ma estinzione del reato Con quale criterio certi personaggi che si avvalgono della loro elevata posizione nella conduzione della Curia ecclesiale o della avvocatura sostenente la difesa processuale, possono esprimere il concetto di innocenza per don Giorgio Carli? Addirittura è stato detto: “nessuno si permetta di considerarlo colpevole”, come si legge sull’Alto Adige del 21 marzo. Evidentemente la Curia e la difesa di don Carli non hanno recepito che da parte della Suprema Corte non c’è stato alcun verdetto di assoluzione per don Carli, ma l’estinzione del reato per effetto della prescrizione. Angelo Bolognani BOLZANO Ma don Carli poteva rinunciare alla prescrizione In merito alla recente vicenda di don Giorgio Carli e alle varie e diverse dichiarazioni sia della procura che del collegio difensivo su assoluzione, prescrizione e colpevolezza, è indispensabile precisare quanto segue. All’articolo 157 comma 7 del Codice penale si legge: «La prescrizione è sempre espressamente rinunciabile dall’imputato». Se don Carli avesse voluto, avrebbe potuto rinunciare alla prescrizione e farsi assolvere nel merito. Bastava che depositasse in cancelleria o affidasse ai suoi legali una dichiarazione di rinuncia alla prescrizione, e la Cassazione avrebbe disposto un nuovo processo d’appello. Ma non va taciuto che vi siano dei rischi: per rinunciare alla prescrizione, conviene essere innocenti.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/altoadige/2009/03/24/AZLPO_AZL99.html
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