PEDOFILIA E RICATTI, CONDANNA DEFINITIVA PER IL CAPO SCOUT DI TERRACINA
Quando l’imputato non propone impugnazione contro la sentenza di condanna, la pena irrogata è ulteriormente ridotta nella misura di un sesto dal giudice dell’esecuzione. A ...
Quando l’imputato non propone impugnazione contro la sentenza di condanna, la pena irrogata è ulteriormente ridotta nella misura di un sesto dal giudice dell’esecuzione. A ...
Introduzione Agli inizi degli anni ‘60 del secolo scorso, il sacerdote G. A. fu condannato a due anni di carcere ...
Come era prevedibile il processo di secondo grado nei confronti di don Federico De Bianchi (difeso dagli avvocati Stefano Trubian ...
Il Tribunale di Brescia ha condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione un professore di religione 40enne, che ...
Il Tribunale municipale di Zara, presieduto dal giudice Mitra Meštrović, ha emesso una sentenza non definitiva nei confronti del sacerdote ...
Il giudice del Tribunale di Enna ha fissato una nuova udienza, prevista il 28 gennaio, per decidere se accettare o meno la ...
Il vescovo Ivo Muser ammette di aver sbagliato nell’assegnare alla pastorale in val Pusteria un sacerdote condannato per abusi su ...
Flavius Savu rilancia la tesi del collegamento tra il Santuario della Bozzola e l’omicidio di Chiara Poggi. Il cittadino romeno, rientrato recentemente ...
Negli ultimi 25 anni i casi di abusi sessuali per mano del clero in Liguria sono stati 69, di questi ...
di Francesco Bertolucci. Foto di Simone Padovani - “Anche a voi, fratelli e sorelle che avete subito ingiustizie e violenze ...
Nel nostro Paese oltre quattromila persone hanno dichiarato o denunciato abusi sessuali commessi da sacerdoti o religiosi. Eppure, in vent’anni, ...
Rete l'Abuso ha diffuso il secondo aggiornamento del proprio report nazionale che, attraverso un lavoro certosino, testimonianze, storie e denunce, ...
Stiamo effettuando dei lavori di manutenzione straordinaria ai nostri portali che si protrarranno per diversi giorni.
Tutti gli ACCOUNT utenti al momento sono stati volutamente congelati dai nostri tecnici, quindi non potrete momentaneamente accedere.
Il servizio database iCODIS è momentaneamente sospeso in tutte le aree pubbliche (attivo per STAFF su https://doc.retelabuso.net ).
Fino a termine lavori saranno possibili interruzzioni totali del servizio o di alcuni servizi del Portale.
Tutti i servizi di MAIL e WEBMAIL restano attivi senza disagi.
Ci scusiamo per i disagi.
La Rete si è impegnata al compimento di “Spotlight on Italian survivors” coniugando il lavoro enorme occorso alla necessità di tentare di colmare un vuoto insopportabile nel nostro Paese, di cui pare non esserci realistica percezione: la pericolosità incombente sulla vita dei bambini e delle bambine commisurato alla vastità del fenomeno italiano, ma che non riguarda solo il perimetro di influenza della chiesa-istituzione.
Questo contributo ha come scopo principale quello di puntare un cono di luce, deciso e abbagliante, sulla carenza della tutela preventiva e protettiva, che deve essere concreta ed urgente verso i minori e le persone poste in posizione di vulnerabilità.
Ciò va inteso senza limitazione di genere, o inclinazione sessuale, riguarda tutti, nessuno escluso.
Senza allarmismi, riguarda i genitori che ignari delle insidie di cui sono ancora intrisi gli spazi parrocchiali e di vita comunitaria vi affidano i propri figli. Spazi da non potersi realisticamente reputare protettivi e, teniamo a sottolineare, non limitabili alle responsabilità di prevenzione e contrasto imputabile alla sola chiesa cattolica.
Tuttavia seppur convinti che i predatori sessuali, sono tutti uguali, con o senza abito talare, occorre prendere atto che lo stato delle cose non impedisce loro né di colpire, né di ripetere il crimine.
E’ altrettanto importante evidenziare che “Spotlight on Italian survivors” così come ogni attività posta in essere dall’Associazione, trattando o rimandando ad inchieste giudiziarie, a procedimenti penali non ancora conclusi, induce a ritenere innocenti tutte le persone citate a vario titolo – consacrate e non - seppur condannate nei primi gradi di giudizio.
Nel nostro ordinamento, infatti, la presunzione di innocenza copre l’intera vicenda processuale.
E questo principio facciamo nostro.
Il direttivo della Rete l’Abuso