La polizia australiana è stata a Roma nei giorni passati per interrogare il cardinale George Pell, prefetto vaticano per l’Economia che rischia l’incriminazione formale nel suo Paese, l’Australia, per abusi sessuali su minori in seguito a due denunce
La polizia australiana è stata a Roma nei giorni passati per interrogare il cardinale George Pell, prefetto vaticano per l’Economia che rischia l’incriminazione formale nel suo Paese, l’Australia, per abusi sessuali su minori in seguito a due denunce presentate da ex studenti che riguardano fatti accaduti, secondo il loro resoconto, dagli anni ‘70 agli anni ‘80, quando l’attuale porporato occupava posti di rilievo nelle diocesi di Melbourne e Ballarat, sua città natale. Gli investigatori hanno confermato di essere volati a Roma la scorsa settimana per ascoltare Pell, il quale avrebbe respinto di nuovo le accuse mosse nei suoi confronti.
Quadro sconcertante
Pell era già stato ascoltato a marzo in videoconferenza dalla «Royal Commission» governativa australiana, una sorta di commissione d’inchiesta dell’esecutivo che lo aveva chiamato a rispondere ad accuse mosse che lo braccano da anni e che lui ha sempre negato con sdegno: in sostanza, di avere coperto sacerdoti responsabili di abusi, permettendo che fossero trasferiti da una parrocchia all’altra, e di aver insabbiato gli scandali per evitare risarcimenti. Un quadro sconcertante: agli atti ci sono 53 denunce per abusi su minori commessi soprattutto negli Anni Settanta, 281 sacerdoti coinvolti, la congregazione dei «Christian Brothers» costretta a pagare 37,5 milioni di dollari di risarcimenti.
http://www.corriere.it/cronache/16_ottobre_26/pedofilia-polizia-australiana-vaticano-ascoltare-cardinale-george-pell-b8118af8-9b2a-11e6-92af-45665cb81731.shtml
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