Database degli abusi sessuali nel clero italiano – iCODIS
PERCHE’ QUANDO NON C’E’ PREVENZIONE, L’UNICA DIFESA, E’ LA CONOSCENZA
Database degli abusi sessuali nel clero italiano – iCODIS
PERCHE’ QUANDO NON C’E’ PREVENZIONE, L’UNICA DIFESA, E’ LA CONOSCENZA
Dal 2010 la Rete L’ABUSO ha sempre ispirato la propria politica sui valori collettivi e il bene comune affinché questo lavoro potesse essere di utilità pubblica per la tutela di bambine e bambini.
Ancora oggi l’Italia è l’unico tra i paesi dell’Unione Europea a non aver affrontato il problema della pedofilia nel clero quando negli altri paesi, per meno di un centinaio di casi, abbiamo visto i governi avviare con prontezza commissioni d’inchiesta governative per fare fronte al fenomeno.
Iniziammo con la segnalazione dei casi già nel 2010 , realizzando la famosa “Mappa delle diocesi insicure” tutt’ora attiva ma per quanto utile, è insufficiente a trasmettere la reale entità del fenomeno in quanto la mappa conteneva solo alcuni casi ed era priva di dati come le vittime prodotte, quanti casi fossero stati giudicati dai tribunali e quale l’eventuale esito.
Da più di un anno stiamo cercando nel rispetto delle garanzie Costituzionali di poter condividere pubblicamente quel patrimonio di informazione e di conoscenza accumulato da Rete L’ABUSO negli anni.
Per questo abbiamo realizzato iCODIS – Central Operative Data Information Service – oggi alla 4° versione condividendo così non solo molti “pannelli dati” già preimpostati sui casi censiti in ogni Regione o Provincia, ma addirittura grazie a Live Search permette la ricerca all’interno dell’intero archivio pubblico della Rete L’ABUSO.
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Non è affatto vero che in Italia non ci siano dati, certo se lo Stato facesse come negli altri paesi una commissione d’inchiesta ne avremmo certamente molti di più.
Bambine e bambini figli di un Dio minore per lo Stato italiano che spesso non ha agito proprio per non turbare i rapporti con la chiesa, trasformando quello che nelle convenzioni internazionali è l’interesse superiore del minore, in un “interesse superiore se non…“
Eppure persino la Conferenza Episcopale Italiana, se pur di parte e malvolentieri, ha quantificato le cifre dei propri casi sul suolo italiano.
Vediamole.
Sondaggio sulla pedofilia clericale, un servizio di raccolta di dati che Rete L'ABUSO garantisce resteranno anonimi e confidenziali, ma che...
Read moreDetails“La prova di moralità di una società risiede in quello che essa fa per i suoi bambini”.
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Da questo modulo avete accesso alla ricerca globale dei dati pubblici. Se non sai di preciso quello che cerchi, prova ad inserire la località o un particolare inerente alla tua ricerca, iCODIS recupererà le parole chiave che hai inserito con tutti gli elementi a loro associate.
Per esemplio; sto cercando “Alberto Rossi” ma al momento non so il suo nome, tuttavia so che vive in Lombardia e ha una condanna. In questo caso inserendo le parole chiave “Lombardia” e “condanna” otterrò tutti i risultati contenenti quelle parole. Aggiungendo per esempo “catechista” o “sacerdote” restringerò la ricerca.
Se nvece so come si chiama inserirò per primo il cognome, restringe di molto la ricerca. Tuttavia potrebbe accadere che iCODIS restituisca non solo il nominativo cercato, ma non è un errore! I nomi che appaiono sono nominativi connessi a quello che avete cercato.
Se invece sei solo curioso di conoscere luoghi e casi, digita semplicemente una città.
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iCODIS è un servizio prodotto da Sviluppatori – Rete L’ABUSO – CONTATTACI!
© Rete L’ABUSO. Riprodurre liberamente con attribuzione.
Stiamo effettuando dei lavori di manutenzione straordinaria ai nostri portali che si protrarranno per diversi giorni.
Tutti gli ACCOUNT utenti al momento sono stati volutamente congelati dai nostri tecnici, quindi non potrete momentaneamente accedere.
Il servizio database iCODIS è momentaneamente sospeso in tutte le aree pubbliche (attivo per STAFF su https://doc.retelabuso.net ).
Fino a termine lavori saranno possibili interruzzioni totali del servizio o di alcuni servizi del Portale.
Tutti i servizi di MAIL e WEBMAIL restano attivi senza disagi.
Ci scusiamo per i disagi.
La Rete si è impegnata al compimento di “Spotlight on Italian survivors” coniugando il lavoro enorme occorso alla necessità di tentare di colmare un vuoto insopportabile nel nostro Paese, di cui pare non esserci realistica percezione: la pericolosità incombente sulla vita dei bambini e delle bambine commisurato alla vastità del fenomeno italiano, ma che non riguarda solo il perimetro di influenza della chiesa-istituzione.
Questo contributo ha come scopo principale quello di puntare un cono di luce, deciso e abbagliante, sulla carenza della tutela preventiva e protettiva, che deve essere concreta ed urgente verso i minori e le persone poste in posizione di vulnerabilità.
Ciò va inteso senza limitazione di genere, o inclinazione sessuale, riguarda tutti, nessuno escluso.
Senza allarmismi, riguarda i genitori che ignari delle insidie di cui sono ancora intrisi gli spazi parrocchiali e di vita comunitaria vi affidano i propri figli. Spazi da non potersi realisticamente reputare protettivi e, teniamo a sottolineare, non limitabili alle responsabilità di prevenzione e contrasto imputabile alla sola chiesa cattolica.
Tuttavia seppur convinti che i predatori sessuali, sono tutti uguali, con o senza abito talare, occorre prendere atto che lo stato delle cose non impedisce loro né di colpire, né di ripetere il crimine.
E’ altrettanto importante evidenziare che “Spotlight on Italian survivors” così come ogni attività posta in essere dall’Associazione, trattando o rimandando ad inchieste giudiziarie, a procedimenti penali non ancora conclusi, induce a ritenere innocenti tutte le persone citate a vario titolo – consacrate e non - seppur condannate nei primi gradi di giudizio.
Nel nostro ordinamento, infatti, la presunzione di innocenza copre l’intera vicenda processuale.
E questo principio facciamo nostro.
Il direttivo della Rete l’Abuso