Mi occupo ormai da oltre 20 anni di casi di violenza su bambini e donne nella Chiesa cattolica.
Collaboro dal 2011 con la Rete L’Abuso, l’unica associazione italiana che si occupa di tutela dei diritti delle vittime di pedofilia clericale.
Faccio parte di Italychurchtoo , un coordinamento di associazioni, giornalisti, attivisti e semplici cittadini che pretendono una concreta azione di contrasto e prevenzione della pedofilia e delle violenze di genere nella Chiesa italiana.
Ho scritto 5 libri in 13 anni su questi temi, l’ultimo a febbraio 2023, ho svolto decine di inchieste e approfondimenti pubblicati in gran parte su Left e diversi anche su MicroMega solo per citare alcuni esempi. Sono stato intervistato come esperto sul “caso Italia” da decine di giornali e testate giornalistiche radiofoniche e televisive (quasi tutte straniere).
Ho dato il mio contributo a uno dei più grandi network televisivi del mondo che ha realizzato un importantissimo documentario sulla situazione nel nostro Paese seguendo gran parte dei miei suggerimenti, le mie indicazioni, ascoltando le fonti che indicai durante e dopo un’intervista nella mia redazione (poi fu tagliata dal doc e non mi citarono, vabbè, ognuno ha il suo stile…).
Grazie al prezioso archivio di Rete L’Abuso e al suo portavoce Francesco Zanardi ho realizzato la prima indagine giornalistica permanente in Italia sui crimini all’interno della Chiesa cattolica.
Ho potuto accertare che dal 2000 sono oltre 120 i sacerdoti condannati in via definitiva e almeno altrettanti messi sotto inchiesta o attualmente sotto processo.
Le vittime accertate sono oltre 540 ma sono certamente migliaia di più, purtroppo, perché tra i preti criminali condannati ce ne sono numerosi responsabili di pedopornografia online, un orrendo mercato nel mercato di morte e distruzione della salute psicofisica delle piccole vittime.
Con i colleghi di tutto il mondo che si occupano di queste cose – credenti e atei – siamo concordi nel ritenere che siano migliaia i sacerdoti che il Vaticano e la Chiesa italiana non abbiano mai segnalato, men che meno consegnato alla magistratura italiana.
Va detto che nessun governo italiano ha mai fatto pressione per ottenere collaborazione, violando in questo modo la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e la Convenzione di Lanzarote.
Perché la sinistra non si ribella a questo stato delle cose? Perché il centro-sinistra non ha mai alzato nemmeno un sopracciglio di fronte a vicende che lacerano in profondità il tessuto sociale lasciando macerie per decenni?
Perché nel resto del mondo a tradizione cattolica hanno indagato e stanno indagando e in Italia no?
È successo in Irlanda, Spagna, Portogallo, Stati Uniti, Francia etc, perché non può accadere nel nostro Paese?
Non si tratta forse di una battaglia di civiltà?
Dal 2018 su Left, sulla base del mio lavoro, per primi chiedemmo la realizzazione di una Commissione parlamentare d’inchiesta.
E sin dal 2006 abbiamo chiesto la revisione dell’articolo 4 del Concordato poiché intralcia pesantemente l’esercizio dell’azione penale nei confronti di sacerdoti indagati.
Ma in tutti questi anni non mi sono limitato a fare cronaca e a condurre una battaglia politica.
Il mio principale impegno è consistito nel dar voce ai senza voce, le vittime sopravvissute agli stupri, alle violenze, agli abusi, all’isolamento, ai pre-giudizi, alla vergogna indotta dalla mentalità religiosa e patriarcale che “assolve” sempre lo stupratore e punta il dito sulla vittima che osa ribellarsi al sopruso.
Ho sempre cercato però anche di spiegare a chi legge cos’è la pedofilia, chi è il pedofilo, in quale ambiente si muove, perché il prete in particolare riesce spesso a sfuggire a chi dovrebbe intercettarlo e impedire che agisca, perché il prete in particolare spesso riesca a sfuggire alla giustizia laica italiana.
Per rispondere a queste domande mi sono avvalso della collaborazione e della competenza di magistrati, storici, psichiatri, psicoterapeuti, forze dell’ordine, sociologi, insegnanti, politologi e così via.
Ebbene, tutto questo non è servito rendermi impermeabile a notizie come quella che vedete nella foto. Eppure dovresti essere abituato, qualcuno penserà.
No, non ci si abitua mai all’orrore di questo crimine seriale contro gli esseri umani più indifesi, che la Chiesa cattolica è incapace di contrastare perché non lo vede per quel che è e crede ancora che sia un peccato di lussuria, agendo di conseguenza.
La violenza pedofila equivale a un omicidio psichico. Distrugge la vitalità di chi la subisce, lede nel profondo la possibilità di realizzazione della sua identità.
Non è un caso che molte vittime si suicidino, diventino alcolisti o tossicodipendenti. Non è un caso che chi sopravvive impieghi anche 30 anni prima di riuscire a ritrovare la fiducia in qualcuno e a parlarne pubblicamente per denunciare quanto subito da “ragazzino” o “ragazzina”.
Lo stupro sarebbe un peccato, un’offesa a dio e alla morale? Vergognatevi.
E nemmeno mi abituo e accetto l’idea che lo Stato italiano abbia incredibilmente delegato alla Chiesa di indagare su se stessa. Autorizzandola pertanto ad autoassolversi.
Perché, come dice Bergoglio, il papa tanto rivoluzionario (!?!), la pedofilia è colpa del diavolo.
Bravi, continuate così. “Non c’è nulla di male”.
I “ragazzini” ringraziano
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