Mi è stato chiesto di scrivere la mia testimonianza di una storia che ha l’aria di Hollywood. Posso tranquillamente fare un film e sarà sicuramente un film di grande successo.
Ma la mia testimonianza va oltre questo. Il fine è semplicimente per aiutare altre persone che sono e vivono nella mia situazione. Certamente c’è anche il desiderio pronfondo di vedere un po di giustizia che non ho mai visto e non so se vedrò mai.
Quando nel 1982 sono entrato nei frati cappuccini avevo una sola intenzione: di poter dare la mia vita a Gesù Cristo. Conservavo un grande amore per Lui e avevo un idea ben definita della vita. Ma qualcuno, anzi il mio formatore, malato seriamente di un ego più grande di lui, persona che ha voluto fare della sua vita una carriera di successo, ha rovinato la mia vita e quella di tanti altri.
Ma l’abuso sessuale di per se non è la cosa più grave. Quello che ti uccide è l’abuso di potere, la menzogna, l’artificialità di una fede detta cristiana e l’arroganza eccessiva oltre le minaccie ricevute. Infatti mentre sto scrivendo, ho paura che, come altre volte, riceva delle minaccie a tacere, a non dire niente, a fare il “bravo”.
Ma la mia storia non è mia. É la storia di altre persone che come me, non posso fare niente perchè dove vanno a bussare, trovano la porta chiusa.
E dove non sono andato? E dove non ho scritto?
Sono andato al Vaticano, dai Cardinali, Vescovi, Nunzi, persone di autorità che ti ascoltano, forse piangono con te, ti danno in cambio una corona del Rosario o qualche libro, ti offrono un bicchiere d’acqua e esci dalla stanza con un sentimento che “forse, questa sarà la volta buona”, faranno qualcosa per me perchè me lo hanno promesso. Ma passano settimane e mesi, e il silenzio allucinante resta nel tuo cuore. Nessuno! Niente!
Scrivo di nuovo a loro; “Per favore non dimenticarmi”. Ma niente. Non ti rispondono.
Allora? Quale è il messaggio? Sei un pazzo! Hai dei problemi e non possiamo aiutarti. La Chiesa va piano ma farà qualcosa? Ma quando? Quando non sarò piu qua?
La parola giusta che viene nella mia bocca è: OMERTA.
Dicono che la tolleranza è zero. Ma io dico che non è vero. A me quello che arriva è che non si fa niente. Se sei stato abusato, attaccato, minacciato, distrutto, mandato in esilio perchè hai parlato, perchè hai detto “sono stato vulnerabile, aiutatemi” perchè il mio formatore mi ha abusato, i frati mi hanno scartato anche se sono una persona validissima, abbastanza intelligente per capire di non mollare, che non sono il problema anzi, per te non c’è posto.
Dentro il tuo cuore sai che non sei tu il problema. Allora continui a lottare: mandi lettere a Papa Francesco e non arrivano.
Lasci documenti importanti negli uffici del vaticano e spariscono. E domandi Perchè? Non voglio fare il male ma voglio trasparenza perchè gli abusi sono satanici! Uccidono il cuore e l’anima.
E capisci le cose quando il tuo provinciale ti dice di non dire niente, di non scrivere niente perchè ha paura. O persone in autorità ti dicono: “Non posso fare niente”. O “questo rimanga un secreto tra di noi”. Possibile?
Distruggono la tua famiglia, anche!
Trovano tuo padre e tua madre che sono in Chiesa, e li insultano perchè tuo figlio non ama l’Ordine! E poveri, loro non sanno niente! Un provinciale ti insulta e ti dice che “io ti odio, sei nella mia lista nera”. O “ti abbiamo sopportato per anni, sei pesante”.
Sono le stesse persone che pregono le liturgie delle Ore e celebrano l’Eucarestia?
A causa degli abusi, non posso piu vivere in un convento. Il mio trauma non mi lascia più vivere li ed ho dovuto chiedere l’extraclaustrazione in attesa che trovi un vescovo che mi accolga per poter continuare a vivere il mio presbiterato.
Con due dottorati in Teololgia e un post dottorato nell’Ontologia trinitaria, e un sacco di altre diplomi e libri scritti, mi trovo abbandonato e senza soldi. Devo andare a lavorare. Ho chiesto al mio vescovo tante volte; ho bisogno di trovare un vescovo. Lui che conosce la mia storia mi disse “rimani con i frati”! Possibile!
Proprio ieri ho partecipato ad un incontro internazionale di persone che sono state vittime degli abusi del clero e li ho raccontato un pezzo della mia storia. Già un pezzo ed ho potuto vedere i loro visi pieni di sofferenza e amore per me, smorfie di “non è possibile. Come ti hanno mandato in america in quel posto di delinquenti per fare terapia, per dire che ti hanno aiutato? Li a St. Louis in Missouri sembrava un Sodoma e Gomorra piuttosto che un poso ti terapia?”.
Come? É anche la mia domanda che ogni giorno mi accompania. Come ho potuto vivere questi anni? Come sono ancora vivo? Come sono ancora presbitero che crede? Come questa chiesa puo continuare a vivere così? Come e quando ricevo un abbraccio da Papa Francesco o quando posso essere creduto.
Forse mai!
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