Anche in Portogallo, la Chiesa Cattolica ha iniziato a fare luce sui casi di abusi sessuali su minori che la riguardano direttamente. Una Commissione di indagine indipendente ha presentato ieri un report che ha individuato 4.815 casi avvenuti fra il 1950 e il 2022. Da gennaio a ottobre, la Commissione ha raccolto oltre 500 denunce, da cui è stata elaborata una stima, “un numero minimo, assolutamente minimo di 4.815 vittime”, come ha dichiarato il presidente Pedro Strecht, psichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza, aggiungendo che il numero reale potrebbe essere molto più alto.
Stando al rapporto, il 77% degli abusi è stato commesso da sacerdoti mentre le vittime hanno un età media di 11,2 anni. Nella maggior parte dei casi gli abusi si sono ripetuti per più di una volta e per un terzo delle vittime sono arrivati a durare oltre un anno. Quasi la metà di chi si è fatto avanti ha parlato delle violenze per la prima volta, mentre le denunce sono solo 25, in quanto la maggior parte dei presunti casi è caduta in prescrizione.
L’inchiesta del Portogallo fa seguito a quelle di Francia, Germania, Australia, Irlanda e Paesi Bassi. Anche in Italia, lo scorso novembre, sono stati rilasciati i risultati dell’indagine sui casi di pedofilia nella Chiesa, ma l’indagine è sembrata una farsa totale, risultando pienamente deludente.
Nella maggior parte delle sue quaranta pagine, il testo si concentra infatti soprattutto nella mappatura dei Servizi territoriali e dei Centri di ascolto per la tutela dei minori attivati nelle diocesi, per “illustrare la realtà delle buone pratiche sviluppate dalla Chiesa”. I dati contenuti sono scarni e parziali: oltre a riguardare solo alcuni casi avvenuti tra il 2020 e il 2021 – indagando quindi due anni e non venti, come precedente annunciato –, considera solo quelli di pertinenza degli sportelli delle diocesi, mentre mancano, come spiega Francesco Zanardi, presidente della Rete L’Abuso, quelli “della congregazione per la Dottrina della Fede, i casi finiti in magistratura e i casi che abbiamo noi come associazione”. Nell’attesa di una fotografia più precisa, risulta ancora più urgente la creazione di una commissione italiana davvero indipendente.
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