Nel 2013 lei è stato uno degli iniziatori dell’Appello di Lourdes, per allertare l’istituzione sulla questione degli abusi spirituali. Le cose sono cambiate da allora?
Hanno fatto dei progressi, ma c’è ancora molta strada da fare. Il problema principale è che globalmente l’istituzione ei fedeli tendono ancora a minimizzare la gravità dei fenomeni di abuso spirituale. Perché ritengono che «non sia grave come l’abuso sessuale» e che, siccome in genere colpisce gli adulti, «si sono potuti difendere».
Questo genere di discorsi mostra come la maggior parte delle persone non capisca cosa sia il controllo: un processo di spersonalizzazione in cui l’abusatore prende il controllo della tua volontà al punto da chiederti cose folli. Ad esempio: spogliarti dei tuoi vestiti davanti al Santissimo Sacramento, come nell’affare Santier. È estremamente grave, perché ti distrugge moralmente, psicologicamente, possibilmente fisicamente e spiritualmente. Molte vittime di questo tipo di abusi non credono più a niente e non possono nemmeno più pregare, perché Dio è diventato loro insopportabile.
La Ciase ha provocato un’onda d’urto su abusi e violenze sessuali nella Chiesa, come sensibilizzare sull’influenza?
Penso che ci voglia un Ciase 2, con teologi, psicologi e canonisti, che permetta di analizzare gli abusi di potere e di coscienza, che qualifichiamo anche come abusi spirituali e che includiamo sotto la denominazione di aberrazioni settarie.
Questi abusi di potere possono sfociare in abusi sessuali, ma solo marginalmente. La commissione Sauvé è stata accusata solo di abusi sessuali su minori; è ora necessario esaminare gli abusi commessi contro adulti vulnerabili, tenendo conto del fatto che l’influenza può rendere vulnerabile qualsiasi adulto. Ma se i cattolici hanno faticato a riconoscere l’abuso sessuale, hanno ancora più difficoltà con questo abuso, anche se oggi ci sono abbastanza libri e testimonianze per spiegarlo. Tuttavia, la loro denuncia è iniziata molto presto, ma non è stata ascoltata.
Cioè ?
Già nel 1977, padre Henri Caffarel sfidò il Rinnovamento Carismatico, di cui fu promotore. Segnaliamo il libro Les Naufragés de l’Esprit nel 1996 e l’articolo su La Vie nel 2001 “Guru nei conventi”, e poi i tanti articoli sulla rivista Golias, ma non li abbiamo prestati attenzione perché era Golia. Un’associazione si dedica esclusivamente a questi eccessi, l’Avref. Un ex legionario di Cristo, Xavier Léger, vi ha dato tutta la sua forza e ha creato un sito di scambi sulle comunità problematiche.
All’interno dell’istituzione hanno lavorato instancabilmente, ma da estranee, due persone, suor Chantal-Marie Sorlin, che ha elaborato uno strumento insostituibile, una griglia di criteri per identificare gli eccessi di una comunità, e padre Dominique Auzenet. C’era effettivamente un ufficio incaricato di queste questioni, ma la sua attività era riservata. In risposta all’Appello di Lourdes del 2013, il CEF ha riconosciuto l’esistenza di questi abusi e, nel 2015, ha istituito l’unità dedicata agli abusi settari nella forma che ha attualmente.
Cosa resta da fare secondo te, oltre un Ciase 2?
Aumentare il livello di esigenza e rigore delle indagini canoniche, consentire alle vittime di costituirsi parte civile nei processi canonici, sistematizzare la pubblicità parziale delle sanzioni… Potrebbe essere utile almeno istituire uno schedario S delle comunità problematiche, ad uso interno, che ogni vescovo potrebbe consultare prima di invitare nella sua diocesi una comunità che non conosce, e che sarebbe accessibile anche ai responsabili della pastorale giovanile incaricati di consigliare l’orientamento delle vocazioni.
Sembra probabile che la questione dell’influenza e dell’abuso spirituale porti a uno tsunami della stessa natura di quello dell’abuso e della violenza sessuale?
Non ho strumenti per quantificare. Ma come disse il cardinale Stella, ex prefetto della Congregazione per il clero, in un’intervista a Vatican news nel 2018, e come mi disse qualche anno fa anche un funzionario della CEF, l’abuso di coscienza può essere anche più comune dell’abuso sessuale. Basta guardare il numero di persone colpite e il numero di partenze nelle comunità colpite! Questo sconvolge il mondo delle comunità religiose, e non solo le nuove comunità, anche se nelle più antiche le costituzioni sono più adeguate in termini di tutele. Il che mi porta anche a pensare che gli esempi siano troppo numerosi per non mettere in dubbio la possibilità di una deriva teologica.
Cosa intendi ?
Molti esempi recenti di abusi nelle comunità, intorno ai fratelli Philippe in particolare, hanno caratteristiche comuni. Il fatto di considerarsi degli iniziati che, in quanto tali, non sono soggetti alla morale comune, perché chiamati a qualcosa che va oltre le regole, con sullo sfondo l’idea che la vita corporea è per così dire indipendente da quella del la mente. Questo modo di pensare è sia caratteristico dei fenomeni di influenza sia, sul piano teologico, si avvicina ad un approccio gnostico. È compito e responsabilità della Chiesa cattolica analizzare questo in profondità.
https://www.lavie.fr/christianisme/eglise/yves-hamant-il-faut-une-ciase-2-sur-les-phenomenes-demprise-et-dabus-spirituels-85565.php
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