Terremoto all’arcidiocesi di Monaco di Baviera. Sono almeno 497 le persone che hanno subito danni nell’ambito degli abusi pedofili nell’arcidiocesi di Monaco. Lo ha spiegato Martin Pusch leggendo il rapporto a Monaco. Per lo più si tratta di giovani vittime di sesso maschile, il 60% dei quali in età compresa fra 8-14 anni. Le persone coinvolte negli abusi sessuali come artefici sono almeno 235, fra cui 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali, 48 persone dell’ambito scolastico.
I dati sono emersi oggi dal rapporto indipendente sugli abusi commessi dal clero. L’indagine è stata condotta dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl e riguarda oltre 70 anni, dal 1945 al 2019. È compreso il periodo in cui fu arcivescovo della diocesi Joseph Ratzinger. La piaga della pedofilia e degli abusi aveva portato l’attuale arcivescovo, il cardinale Reinhard Marx, a dimettersi lo scorso mese di giugno. Dimissioni che, nel giro di qualche giorno, furono respinte da Papa Francesco.
L’arcidiocesi tedesca farà la sua valutazione non direttamente oggi, giovedì 20, ma in una conferenza stampa convocata per il 27 gennaio, una settimana dopo la presentazione del rapporto.
L’indagine scandaglia l’operato di preti e religiosi dal dopoguerra fino ai nostri giorni e tocca anche il periodo, dal 1977 al 1982, in cui a guidare l’arcidiocesi fu Joseph Ratzinger. Nelle settimane scorse un’inchiesta di Die Zeit aveva chiamato in causa l’operato di Benedetto XVI, ai tempi in cui era arcivescovo di Monaco e Frisinga. Il giornale sostiene che ci sono prove del fatto che abbia coperto un prete pedofilo. Ma dal Monastero Mater Ecclesiale in Vaticano è arrivata secca la smentita del suo segretario, mons. Georg Gaenswein: «L’affermazione che egli fosse a conoscenza degli antefatti», ovvero accuse di abusi sessuali, «al momento dell’ammissione del padre H. è falsa. Di tali fatti precedenti non aveva alcuna conoscenza».
La vicenda tornata sotto i riflettori era quella di Peter Hullermann, il prete che il Papa emerito, quand’era arcivescovo a Monaco di Baviera, aveva accettato nella diocesi nel 1980. Nonostante le accuse di pedofilia, il religioso fu anche impiegato in attività pastorali in un’altra parrocchia, dove commise altri abusi. Ma il Vaticano allora, e mons. Gaenswein in questi giorni, ribadiscono che Ratzinger non era a conoscenza delle accuse contro il sacerdote in questione. Un singolo caso che potrebbe essere una ‘goccia’ rispetto al report. Dati che potrebbero minare la stabilità della Chiesa tedesca già alle prese con una serie di punti che la allontanano da Roma, dalle unioni gay al ruolo delle donne nella gerarchia ecclesiastica. E che ha visto negli anni una progressiva emorragia di cattolici rispetto alla quale sembra difficile una inversione di tendenza.
https://www.lastampa.it/cronaca/2022/01/20/news/rapporto_sulla_pedofilia_nell_arcidiocesi_di_monaco_almeno_497_vittime_di_abusi_-2836536/
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