Molto stimato da tutti, così vicino alle esigenze dei giovani, amico ideale, prete attento al prossimo: è una sua priorità aiutare i più bisognosi, gli ultimi, sottovoce e con garbo riesce a riunire le comunità, a far sentire Dio presente nelle nostre vite, a darci una speranza per un mondo migliore in cui tutti noi siamo fratelli; ha accolto nella sua casa i senzatetto, ha creato comunità per i disabili. Un’immagine luminosa che si proietta a chi lo circonda.
Nascosto agli occhi di tutti quelli che lo conoscono c’è un orco.
Lo può sapere bene chi come me, in prima media, affidata come tanti altri bambini/e dai propri genitori alle sue cure durante i campeggi estivi, lo vedeva togliersi la maschera da prete integerrimo la notte, quando veniva a trovarmi nel mio sacco a pelo per sfogare tutte le sue perversioni, rindossandola la mattina, come se nulla fosse accaduto lasciandomi attonita.
Uso la parola orco perché una bambina innocente, nella semplicità della sua infanzia, altro nome non può esserci per descrivere chi, svelandosi dal perfetto camuffamento, si rivela in tutto il suo orrore.
Per anni soggiogata dai suoi ricatti psicologici “se vuoi denunciarmi fallo pure, solo ti chiedo prima di avvisarmi così mi tolgo la vita ”.
Io, bambina introversa con un macigno sulle spalle, sola, con la paura di sentirmi sporca e non adeguata, nella solitudine di questo terribile segreto.
Ho impiegato 30 anni per capire che non è stata colpa mia, per metabolizzare ed accettare quello che mi accadde, un lungo percorso di sofferenza, una vita rovinata, relazioni distorte.
Spero che queste mie parole possano servire ad aprire gli occhi ai suoi attuali parrocchiani, per salvare altre bambine, altre vite…
Siate sempre vigili perché… don Alberto è un lupo travestito da agnello !
Lettera firmata