Su LA STAMPA del 31 dicembre 2019, in un articolo dal titolo “Albenga, il vescovo Borghetti finisce nel mirino degli hacker: clonato il suo profilo Facebook”, Borghetti lamenta che qualche ignoto – in realtà fin troppo noto e da mesi, documentato e persino reo confesso presso la Rete L’ABUSO dell’hackeraggio in questione, che sembrerebbe dovuto al fatto che malgrado tutto il Borghetti, approfittando della distanza, non abbia voluto dargli ascolto – avrebbe clonato il suo account Facebook.
Secondo Borghetti e quanto riportato da LA STAMPA, l’indirizzo IP del presunto hacker, proverrebbe dalla Repubblica Dominicana, dato che noi della Rete L’ABUSO confermiamo in toto, aggiungiamo la posizione esatta, Santo Domingo.
Certo, la domanda ovvia adesso è; chi scrive da Santo Domingo e soprattutto perché? Ci si chiede anche se il vescovo Borghetti, questi fatti che ritiene GRAVISSIMI, li abbia denunciati, oltre che ai giornali, anche alla magistratura? Immaginiamo di si…
Si dice che un prete della diocesi ingauna, assiduo frequentatore della Repubblica Dominicana, in uno dei suoi viaggi, abbia conosciuto un ragazzo minorenne e si innamorarono. Solo dopo il giovane scoprì che l’uomo era un sacerdote. Tuttavia lo perdonò e lo presento alla madre alla quale il sacerdote confidò di voler lasciare l’abito, per venire a vivere nella Repubblica Dominicana, unico intoppo, alcune questioni economiche da risolvere.
Il ragazzo e la madre, dati i presupposti si prodigarono per risolvere la questione. Ho in mano i versamenti fatti non dal prete alla presunta vittima, ma dal ragazzo alla sorella del sacerdote.
… continua
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