<p style="text-align: justify;"><strong>Gianbruno Cecchin, 48enne docente di filosofia, bioetica e antropologia filosofica, si è rivolto alla Procura contro due preti ancora in attività: nel corso di quell'esperienza è avvenuto quello che mai avrei pensato mi succedesse"</strong></p> <p style="text-align: justify;">Ha aspettato quasi trent’anni. Ma alla fine ha deciso di rivelare gli <strong>abusi</strong> di cui sarebbe rimasto vittima in <strong>seminario</strong>, a <strong>Treviso</strong>. Una denuncia per l’autorità giudiziaria e una denuncia per quella canonica. Il protagonista è <strong>Gianbruno Cecchin</strong>, 48enne, insegnante universitario di filosofia, bioetica e antropologia filosofica, nonché libero professionista in comunicazione e risorse umane. I suoi avvocati sono pronti a consegnare una denuncia circostanziata alla Procura della Repubblica. Ma prima di fare questo passo, il docente aveva già scritto al vescovo di Treviso, <strong>Michele Tomasi</strong>, e a <strong>Papa Francesco</strong>. Lo ha fatto una prima volta a dicembre, senza ottenere risposta. Allora ha inviato una seconda lettera al vescovo e a quel punto ha ricevuto una telefonata da monsignor Tomasi, ma non c’è mai stato un incontro programmato.</p> <p style="text-align: justify;">“È passato tanto tempo, ma Dio non archivia”, scrive Cecchin. E lui non ha archiviato un’esperienza che definisce <strong>infernale</strong>. Non un’accusa generica, ma fatti precisi, con l’indicazione di due sacerdoti che oggi sono parroci in diverse realtà del <strong>Veneto</strong>, in provincia di <strong>Padova</strong> e di <strong>Venezia</strong>.</p> <p style="text-align: justify;">“La mia vicenda è quella di tanti ragazzi vissuti all’ombra del campanile, negli ambienti della chiesa fin da piccolo – scrive il professor Cecchin – A 8 anni ho iniziato a fare il chierichetto, a 15 l’animatore nella mia parrocchia, a 18 a frequentare il <strong>Gruppo Diaspora</strong> perché sentivo una sorta di chiamata a diventare prete. L’anno successivo, dopo la maturità, sono entrato in comunità vocazionale. Ero pieno di vita e di sogni, volevo fare un’esperienza forte per capire meglio la mia vocazione”. Si è imbattuto in una realtà molto diversa: “È stato proprio lì dentro, nelle maledette mura del seminario, un <strong>luogo satanico</strong>, che è avvenuto quello che mai avrei pensato mi succedesse. Per un anno non ho avuto la forza di andarmene, anche perché erano tempi in cui ancora non si poteva parlare di <strong>pedofilia</strong> e di <strong>abusi sessuali</strong> da parte dei preti”.</p> <p style="text-align: justify;">Cecchin ricorda numerosi episodi di cui sarebbe rimasto vittima, altri dice di averli rimossi. “Non si possono dimenticare quei pomeriggi terribili e nefandi a fare direzione spirituale all’interno di quella camera da letto”. Riferisce di <strong>rapporti sessuali</strong>, <strong>minacce</strong>, vere e proprie <strong>vessazioni psicologiche</strong>. E aggiunge: “Ancora oggi vengo <strong>minacciato di morte</strong> da questi preti che hanno abusato sessualmente di me o mi fanno arrivare messaggi da altri preti o uomini di curia. Se parli sei morto”.</p> <p style="text-align: justify;">Fu un anno tremendo. “Quando decisi di abbandonare il seminario fu una grande liberazione”. Sua madre andò a prenderlo, ma uno dei due sacerdoti non l’avrebbe fatta salire in camera dicendo: “Il piano superiore è un luogo privato dove possono andare solo i seminaristi”. “Allora gli diedi una spinta e lo minacciai di chiamare i Carabinieri e il vescovo se non avesse fatto salire mia madre”, ha spiegato il docente ai giornali locali. In precedenza era anche fuggito dal seminario, ma non era riuscito a raccontare i fatti di cui era vittima.</p> <p style="text-align: justify;">Lo fa ora dopo un percorso tormentato, che ha avuto una svolta una decina di anni fa, quando ad <strong>Haiti</strong> ha conosciuto quello che è il suo attuale compagno, un medico francese. Si era recato laggiù come volontario con <strong>Medici Senza Frontiere</strong>, dopo il terribile terremoto che aveva devastato l’isola. “Lì mi sono ritrovato e ho scoperto anche l’amore. È stato il mio compagno a dirmi che dovevo togliermi questo peso per poter essere felice. Dovevo farlo, perché vogliamo sposarci e adottare due bambini. Per questo ho deciso di denunciare”. Ha vinto ogni resistenza dopo che il Papa ha organizzato in <strong>Vaticano</strong> un summit sulla pedofilia. “Io voglio che il vescovo agisca, non che mi parli. <strong>Mi sono fatto sbattezzare</strong> perché non credo più in Dio e nella giustizia divina, ma credo in quella terrena e pretendo che sia fatta”.</p> https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/15/treviso-il-seminario-e-un-luogo-satanico-li-ho-subito-abusi-sessuali-vessazioni-e-minacce-docente-universitario-denuncia-due-preti/5706932/?utm_medium=Social&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR3f8nwSQ-y-0o5eAt2utcGo2HdLYqobmk6149k3uPAibKwMhq_yZZiOFQQ#Echobox=1581773041