Il procuratore generale Eric Schmitt, nel corso di un’inchiesta, ha accertato le responsabilità di ben 163 religiosi, molti dei quali sono già morti.
“Uno scandalo di vasta portata e duraturo nel tempo”. Eric Schmitt, procuratore generale del Missouri, definisce così l’inchiesta che ha portato alla luce una lunga serie di abusi e condotte improprie nei confronti di minori da parte di uomini di Chiesa nello Stato americano. Gli atti relativi a 12 persone, che in passato hanno ricoperto il ruolo di sacerdoti, saranno inviati ai magistrati locali che potranno avviare procedimenti penali nei loro confronti.
Secondo quanto riporta il New York Times le indagini avrebbero dimostrato le responsabilità di ben 163 religiosi, di cui però 80 sono morti nel frattempo, mentre altri 16 sono stati già processati in passato.
Il silenzio delle gerarchie religiose, durato decenni
Per decenni, secondo il procuratore generale, le gerarchie cattoliche avrebbero ignorato le centinaia di vittime e cercato di proteggere i sacerdoti.
In uno dei casi che saranno sottoposti a procedimento penale, un prete avrebbe condiviso il letto numerose volte con dei bambini, fino a quando la diocesi non lo ha messo in congedo nel 2016. Un’altra volta sarebbe stato permesso ad un religioso di tornare al proprio ministero, nonostante un’accusa del 2015 per aver abbracciato ed insistentemente baciato un bimbo. A quanto pare, prima che le indagini fossero concluse, tutte e quattro le diocesi cattoliche del Missouri avrebbero condotto una propria inchiesta, arrivando a compilare una lista di accusati di ben 160 nomi, non si sa se coincidenti con quelli indagati da Schmitt. Secondo le leggi dello Stato il procuratore generale non può perseguire direttamente i casi di abusi, ma deve affidarli ai pubblici ministeri locali.
Le indagini sugli abusi
Numerose sono le vittime ascoltate nel corso delle indagini: in totale gli ex sacerdoti avrebbero abusato di centinaia di bambini. L’arcivescovo di St. Louis, Robert J. Carlson, ha spiegato in una nota che la sua diocesi si è impegnata a collaborare con le autorità, cercando di dare sostegno a coloro che hanno subito violenze ed alle loro famiglie, oltre che impegnandosi per garantire maggiore sicurezza per i bimbi.
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