Il dossier che mise nei guai don Mario D’Orlando e don Giovanni Varriale sarebbe stato confezionato ad arte da un carabiniere e un altro sacerdote
Era tutto falso. Don Mario D’Orlando, 66 anni, ex parroco di Pizzofalcone, e don Giovanni Varriale, 46 anni, sono stati assolti dalle false accuse di aver organizzato festini gay con escort. La Procura ha, come riporta un articolo del ‘Corriere del Mezzogiorno’, altresì rinviato a giudizio don Alessandro Grimaldi, 44 anni, sacerdote e presidente della onlus ‘Meter’ di Benevento, e Ciro Muti, 47 anni, appuntato dei carabinieri e diacono.
A entrambi vengono contestati l’accesso abusivo a sistema informatico e la rivelazione di segreto. Al sacerdote anche la calunnia. Grimaldi andrà a dibattimento, mentre Muti ha chiesto il rito abbreviato.
Tutto è cominciato il 23 febbraio 2017, quando don Alessandro Grimaldi deposità in Procura un esposto anonimo senza busta che asseriva di aver ricevuto e che insinuava il coinvolgimento di D’Orlando e Varriale in episodi gravi dal punto di vista penale: dallo sfruttamento della prostituzione alla violenza su minori.
Le indagini, a partire dall’analisi dei rispettivi computer, però, riuscirono a ribaltare quelle accuse e a spazzare via il clima di sospetto intorno ai due religiosi. Fu subito chiaro, quindi, come quell’esposto fosse stato preparato da don Grimaldi con la complicità di Muti, introdottosi abusivamente nelle banche dati per cercare notizie su don D’Orlando, don Varriale e altre due persone. Dati poi distorti per confezionare il dossier. Si attende il processo per far luce sulla vicenda e sul movente.
https://www.stylo24.it/cronaca/festini-chiesa-falso-dossier/
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