Il testo affronta la propensione e le motivazioni a credere ad una fondazione soprannaturale del mondo e della vita, partendo da un approfondito esame del paradigma dualistico col quale opera la nostra mente, concentrandosi su alcune significative coppie dicotomiche, come quelle Io/Non-Io, Natura/Cultura, Spirituale/Materiale, Immanente/Soprannaturale. Ritenendo del tutto antropica l’origine del sacro, considera questo paradigma, terreno di coltura del divino e della subordinazione ad esso.
Compie quindi un’analisi delle funzioni e della natura complessa della dimensione religiosa (ideologica, sociale, giuridica), della sua progressiva obsolescenza e regressività, non solo sul piano cognitivo ed esistenziale, ma anche su quello etico, un piano che le fedi hanno indebitamente cooptato e che hanno ascritto al divino.
Assembla e studia poi le motivazioni profonde (la morte, la ricerca di un senso, la lotta contro il destino, ecc.) che hanno storicamente provocato la risposta religiosa, argomentando il continuo fallimento di quest’ultima.
Il lavoro mette in evidenza anche il lato oscuro, autoritario, intransigente e violento delle fedi, soprattutto nelle loro versioni più integraliste e documenta la sinergia e la collusione del potere religioso con le altre forme storiche e secolari di potere.
Passa in rassegna il caleidoscopio della laicità e affronta la confusione regnante tra spiritualità e religiosità, evidenziando la natura umana dei valori e mostrando come le nostre più alte facoltà (sensibilità, intelligenza, valori), per millenni ascritte al soprannaturale, siano invece meravigliose proprietà della materia vivente attraverso la sua lenta evoluzione biologica.
Proprio su tale base il lavoro sostiene che gli stessi obiettivi della riflessione etica sono liberi e validi quando sono intesi come relativi e terreni e mostra come il bisogno e la ricerca dell’infinito, che ci caratterizzano, possano realizzare esperienze tanto straordinarie quanto umane e immanenti.
Roberto Sabatini
Dialoga con l’autore Cinzia Visciano, circolo Uaar di Roma Con un omaggio al pensiero di Charles Darwin
I diritti d’autore sono destinati all’Associazione “Rete l’Abuso” che difende e sostiene le vittime della pedofilia clericale
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