Il porporato di Boston, che nel 2015 aveva ignorato una denuncia dei comportamenti dell’arcivescovo di Washington, è stato escluso dal comitato che deciderà il da farsi sui casi di pedofilia nel clero
By Maria Antonietta Calabrò
Il Cardinale di Boston, Sean O Malley è stato escluso dal Papa, venerdì scorso, dalla partecipazione al Comitato organizzatore dell’Assemblea di tutti i presidenti delle Conferenze episcopali mondiali che a febbraio (dal 21 al 24) dovrà decidere una volta per tutte il da farsi sulla pedofilia del clero. Il termine di un anno, il 2018, funestato dal riesplodere dei casi in tutto il mondo.
Al suo posto un altro cardinale americano Blase Cupich (Chicago) e un altro componente del C9 (il Consiglio della Corona di Francesco), il cardinale indiano, Oswald Gracias, mentre per la pontificia Commissione di tutela dei minori, presieduta da O’ Malley, sarà presente il padre gesuita della Gregoriana Hans Zollner. Ieri O’ Malley ha sentito la necessità di dire pubblicamente che “è e resta un uomo di Francesco”, resta presidente della Commissione pontificia sui minori e all’inizio di dicembre verrà a Roma per la prossima riunione del C9. Ha voluto insomma arginare le speculazioni sulla sua “esclusione”.
Pur non facendo parte del Comitato né ricoprendo l’incarico di presidente della Conferenza episcopale americana, O’ Malley potrebbe comunque partecipare all’Assemblea di febbraio. Ma certamente Francesco non fa affidamento solo su di lui. Già a fine agosto il cardinale di Boston (che ha ereditato la cura della Diocesi che nel 2002 fu al centro dello scandalo rivelato dal team investigativo del Boston Globe “Spotlight” ) non aveva partecipato al Meeting delle famiglie a Dublino, quello reso famoso per l’irrompere sulla scena del famoso “comunicato” dell’arcivescovo, ed ex Nunzio negli States, Carlo Maria Viganò.
Poco prima del viaggio di Francesco in Irlanda, un prete americano, padre Boniface Ramsey, aveva rivelato infatti che tre anni fa, il 17 giugno 2015 (cioè quando O’ Malley già era presidente della Commissione contro la pedofilia) gli aveva scritto una lettera per denunciare la decennale condotta del cardinale McCarrick (destituito agli inizi di luglio dal cardinalato per decisione di Francesco) in alcuni seminari americani. E gli aveva chiesto, qualora non fosse stato di sua competenza, di inoltrarla comunque in Vaticano.
Il 20 agosto 2018, O’ Malley si è pubblicamente scusato per non aver dato seguito alla lettera di Ramsey, di cui in base ad alcune procedure del suo ufficio, quale Presidente della Commissione non aveva neppure saputo l’esistenza, fino alle notizie apparse sulla stampa statunitense quest’estate. E questo nonostante il problema della “responsabilità” dei vescovi sia una delle questioni esplose in modo virulento negli ultimi mesi.
“Ora è chiaro – ha scritto nelle sue scuse O’Malley – che avrei dovuto vedere quella lettera proprio perché conteneva affermazioni sul comportamento di un arcivescovo nella Chiesa. Mi assumo la responsabilità delle procedure seguite dal mio ufficio e sono anche disposto a modificarle alla luce di questa esperienza”. Per il momento, comunque, O’Malley sta fermo un giro.
https://www.huffingtonpost.it/2018/11/27/il-caso-mccarrick-mette-nei-guai-il-cardinale-sean-omalley_a_23602285/?utm_hp_ref=it-culture
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