Domani mattina ci sarà un grande evento nei pressi del Duomo di Napoli. Un sit-in organizzato dalla vittima di un prete pedofilo, Arturo Borrelli, vittima di don Silverio Mura.
Perché un sit-in? Perché la sua voce non è per ora stata ascoltata. Perché il desiderio di giustizia è un diritto sacrosanto e, quando ti ritrovi a dover gestire il fatto che penalmente il reato è prescritto perché è passato troppo tempo, ti aspetti che almeno la Chiesa sia coerente, che sia dalla parte delle vittime. Il tuo è un grido di dolore che non puoi più soffocare. Ormai la vicenda di Arturo è nota: basta ricordare che il prete, che lo ha abusato da bambino, ancora quest’anno era a contatto con i minori, a centinaia di km di distanza e sotto falso nome… le mamme di quel paesino nel pavese, Montù Beccaria, si sono unite alle “Mamme della Rete L’ABUSO” in un grido indignato: don Silverio Mura, appena si è scoperta la sua vera identità, è di nuovo “scomparso”.
E la Diocesi di Napoli tace… nessuna risposta ad Arturo.
E il Papa tace… nessuna risposta all’appello di Arturo di rendere concreto il Motu Proprio “Come una madre amorevole” che prevede la rimozione dei Vescovi insabbiatori, così come non ha risposto alla lettera delle Mamme.
SIT-IN per richiedere la rimozione del Cardinale Crescenzio Sepe. E tutte le vittime che non riescono ad andare a Napoli saranno virtualmente presenti con Arturo, in piazza, al suo fianco. Grazie Arturo per il tuo coraggio.
Così a Milano, la vittima di Don Mauro Galli ha scelto, seppur con fatica e lasciando trasparire il suo dolore, di metterci la faccia: di dichiarare che, nonostante i tentativi di suicidio, c’è una speranza per le vittime. Ha scelto di dire che è importante denunciare, è importante non sentirsi soli, è importante farsi aiutare.
Ma ha anche scelto di dire che la vicinanza della Diocesi alla vittima e alla sua famiglia, proclamata immediatamente dopo la sentenza di condanna in primo grado del prete a 6 anni e 4 mesi, quella vicinanza della Diocesi lui proprio non la sente. Ha scelto di dire che l’attuale Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, è proprio quello che, anni fa, ha cercato di insabbiare il suo caso: addirittura dopo aver saputo dell’abuso ha spostato Don Mauro Galli ancora a contatto con i minori.
Ha scelto di sostenere la petizione dell’Associazione Rete L’ABUSO che chiede a Mons. Delpini di farsi da parte, di rinunciare al suo incarico a guida di una Diocesi così importante. Grazie Alessandro per la tua testimonianza.
E così a Roma. Tra pochi giorni, il 2 e 3 ottobre, ci sarà un Meeting con i rappresentati di ECA, #EndingClericalAbuse #EndingClergyAbuse che vede riunite le Associazioni di vittime di preti pedofili di 15 paesi nel mondo in 4 continenti. Anche qui le vittime si incontreranno, incontreranno la Stampa, e un sit-in presso i giardini di Castel Santangelo.
Le vittime non tacciono più!
Le Mamme della Rete L’ABUSO
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