Le scuse non bastano. Patrik delle isole Aran ne è sicuro. Pescatore per quarant’anni, dura vita di mare, ha permesso ai quattro figli di trovare lavoro lontano dall’arido e fascinoso scoglio irlandese che conserva e custodisce ancora le tradizioni più antiche di gente che ha nel sangue il cristianesimo, da sempre cattolica e fedele al Papa.
Ora guida i turisti con il suo minibus che si inerpica fin sopra il castello a raccogliere la spuma dell’onda che si infrange sulla meraviglia di colossi di pietra che innalzano guglie verso il cielo ora aperto, ora chiuso, ora a colori, ora in bianco e nero.
Papa Francesco da poco ha incontrato le vittime dei predatori di bambini, preti che avrebbero dovuto loro consegnare la speranza e che invece l’hanno rubata, depredata, uccisa. Tanti qui, tanti in tante parti del mondo che certo non possono far dimenticare la gran parte degli uomini di chiesa che consumano la vita donando il vangelo, rischiando di proprio per la salvezza dei fratelli, ma questi criminali restano un onta, una vergogna, un dolore per tutti.
E se si è giusti, ancora di più fa tremare il monito del Maestro: “Meglio sarebbe una macina al collo”. Non bastano le scuse, Patrik ne è convinto, lo dice con dolore, lo pensa davvero. “Belle parole, c’è bisogno di altro”.
La chiesa sta vivendo una delle più tragiche crisi, un Papa eletto soprattutto per fare argine agli scandali che Ratzinger non riusciva ad arginare, a governare, la sua stanchezza originata dall’insopportabilità di un ambiente ostile e impraticabile, hanno consegnato a Francesco una storia da scrivere e riscrivere che cerca consensi che trova e poi perde, che lancia sfide di linguaggio che partano e poi si bloccano, che descrivono un nuovo agire ecclesiale che si infrange sul vecchio, che annunciano cambiamenti che non vengono poi regolati, legiferati, che convocano senza strutturare, che immaginano senza definire.
E tra la corruzione che andava combattuta, la prima è la pedofilia, che da per tutto, in ogni ambiente miete vittime e non solo nella chiesa fa disastro di umanità, ma che qui resta insopportabile, inaccettabile, senza scuse. Ha ragione Patrik, le scuse non bastano, le prese di posizioni, le parole forti, le distanze non bastano a dare soddisfazione alle vittime di crimini così schifosi che non sanno che farsene delle scuse, fossero anche di un papa.
C’è bisogno di altro: di riparazione anche se il delitto è così abominevole che resta irreparabile. Un segnale diverso, coraggioso, giusto, doveroso che si coniughi con parole come giustizia, punizione, ammenda, pena da scontare e soprattutto risarcimento delle vittime, fosse anche con l’impoverimento economico di tutta la chiesa che solo allora resterebbe davvero e autenticamente povera come dice e vorrebbe Francesco.
Risarcimento delle vittime, da Francesco questo non lo ho ancora sentito, dai vescovi neppure: chi sbaglia paghi di suo, con il suo patrimonio, o altrimenti, “supplet ecclesia”. Chiedere ai tribunali ecclesiastici di fare il loro lavoro è nel diritto della chiesa, chiedere che i religiosi come e comunque cittadini non si sottraggano ai tribunali civili è dovere di ogni buon cristiano, ancor di più di un prete.
È indubbio che in tempi oscuri si possano montare casi, dossier per colpire e affondare nemici e oppositori, anche l’accusa di pedofilia potrebbe essere una delle strategie diaboliche per colpire la chiesa e in essa tanti innocenti e per questo va vigilato, combattuto contro ogni menzogna o calunnia.
Ma se la colpa è accertata, se il delitto è stato commesso nessuna scusa, nessun cedimento, nessuna complicità. Il perdono cristiano, anche quello arriva solo dopo la conversione, il pentimento, la soddisfazione della pena e il risarcimento. La chiesa vive un’ora buia, ma io credo e continuerò a farlo, che l’ora più buia della notte è sempre quella più vicina alla luce del giorno.
https://www.huffingtonpost.it/don-gennaro-matino/le-vittime-di-pedofilia-non-se-ne-fanno-nulla-delle-scuse-fossero-anche-quelle-di-un-papa_a_23515083/?ncid=other_homepage_tiwdkz83gze&utm_campaign=mw_entry_recirc
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.