Lo rende noto un comunicato dell’organismo a conclusione della plenaria di aprile. I 16 membri a confronto con il Survivor Advisory Panel della Chiesa di Inghilterra e Galles
Papa Francesco ha annunciato la sua intenzione di confermare definitivamente lo statuto della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. Lo rende noto un comunicato dell’organismo presieduto dal cardinale arcivescovo di Boston Sean O’Malley, diffuso oggi pomeriggio, a conclusione della plenaria primaverile che si è svolta a Roma.
Lo statuto, pubblicato l’8 maggio 2015, era stato approvato il successivo 21 aprile ad experimentum per tre anni dal cardinale segretario di Stato Parolin per mandato del Pontefice; la bozza, all’epoca, era stata presentata per l’approvazione dal cardinale O’Malley.
I 16 membri della Commissione, otto uomini e otto donne, tra cui alcune vittime di abusi, nominati a febbraio scorso e provenienti dai cinque continenti, sono stati ricevuti dal Papa ieri mattina sabato 21 aprile. I contenuti dell’udienza non sono stati resi noti dalla Sala Stampa della Santa Sede, al contrario di quanto avvenuto per l’udienza di fine plenaria del 21 settembre 2017, quando Papa Francesco rivolse ai membri un forte discorso tutto a braccio in cui ribadì la volontà di «non concedere la grazia» a nessun sacerdote che si fosse macchiato del reato di pedofilia.
Nel corso dell’incontro di ieri mattina, i membri della Pontificia Commissione hanno spiegato al Papa su quali priorità si concentrerà il loro lavoro, avviato ormai quattro anni fa. Tali priorità si riflettono nei seguenti gruppi di lavoro: “lavorare con i sopravvissuti”, “istruzione e formazione”, “linee di base e standard di protezione”.
I gruppi sono «parte integrante» della struttura di lavoro della Commissione. Nei mesi che intercorrono tra le due plenarie annuali previste dagli statuti, questi team conducono ricerche e progetti in aree fondamentali per la missione di rendere la Chiesa «una casa sicura» per bambini, adolescenti e adulti vulnerabili. Ovvero l’obiettivo primario per cui il Papa decise di istituire un organo consultivo anti-abusi in Vaticano con un chirografo del 2014.
Tra le novità della plenaria di aprile va segnalato l’incontro dei 16 commissari pontifici con i membri del Survivor Advisory Panel (Sap), comitato consultivo per i sopravvissuti nato in seno alla Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles per garantire che la National Catholic Safeguarding Commission (Ncsc) possa ricevere informazioni appropriate e tempestive oltre che suggerimenti sulle azioni da condurre a favore delle vittime.
Come informa la nota pubblicata oggi, l’incontro tra i due organismi rientra nell’impegno costante con cui la Pontificia Commissione per la Tutela dei minori vuole garantire che le idee e il contributo delle persone che hanno subito abusi marchino tutti gli aspetti del lavoro.
Da parte loro, gli ospiti inglesi hanno affermato che l’essere stati ascoltati in modo così attento dai membri di un organismo vaticano li ha «responsabilizzati»: «Hanno potuto vedere che la loro condivisione e il mettere le vittime al primo posto avevano un impatto sulla Commissione».
Uno dei componenti del Survivor Advisory Panel ha dichiarato infatti: «Spero che la nostra visita aiuti la Pontificia Commissione per la Tutela dei minori a sviluppare una rete più ampia di sopravvissuti che sono disposti a consigliare e sostenere il lavoro in corso della Commissione in modo analogo».
O’Malley e gli altri membri si dicono anche grati al gruppo del Sap «per aver condiviso così generosamente le proprie conoscenze ed esperienze con l’Assemblea. Ciò aiuterà la Commissione a sviluppare modi efficaci per integrare la voce delle vittime e dei sopravvissuti nella vita e nel ministero della Chiesa».
Durante la plenaria, infine, la Commissione anti-abusi ha ascoltato le presentazioni su: “I risultati della Royal Commission australiana”; “La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia” e “Il ruolo delle comunità di fede nel superare il trauma degli abusi”.
Come accennato, Papa Francesco ha rinnovato l’organigramma della Commissione pontificia il 17 febbraio 2018, alcuni mesi dopo la scadenza del mandato di tutti i membri. Tre dei quali si erano volontariamente dimessi: l’ex vittima Marie Collins, oltre un anno fa, suscitando grande scalpore; la psicologa francese Catherine Bonnet, specializzata in violenze sessuali su minori; Peter Saunders, anche lui sopravvissuto, già sospeso dal febbraio 2016 dopo aver espresso durissime critiche al cardinale George Pell in una tv australiana su presunti casi di insabbiamenti, infine dimessosi volontariamente a dicembre 2017, pochi giorni prima dello scadere del mandato.
Attualmente fanno parte della Commissione pontificia nove nuovi commissari: suor Jane Bertelsen, F.m.d.m. (Gran Bretagna); suor Arina Gonsalves (India); Ernesto Caffo (Italia, fondatore e presidente del Telefono azzurro); Neville John Owen (Australia); Benyam Dawit Mezmur (Etiopia); Nelson Giovanelli Rosendo dos Santos (Brasile); Myriam Wijlens (Paesi Bassi); Sinalelea Fe’ao (Tonga); Teresa Kettelkamp (Stati Uniti d’America). Sono invece stati riconfermati: Gabriel Dy-Liacco (Filippine); monsignor Luis Manuel Alì Herrera (Colombia); padre Hans Zollner, SJ (Germania); Hanna Suchocka (Polonia); suor Kayula Lesa, RSC (Zambia); suor Hermenegild Makoro, CPS (Sud Africa); monsignor Robert Oliver (Usa). Confermato anche il cardinale O’Malley come presidente.
http://www.lastampa.it/2018/04/22/vaticaninsider/commissione-per-la-tutela-dei-minori-il-papa-approver-definitivamente-gli-statuti-o8s2xUG5Ql8xPy9SYJD4XI/pagina.html
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