<p style="text-align: justify;">«Per quanto attiene alla posizione del vescovo Giuseppe, <strong>nessun addebito di responsabilità penale</strong> appare imputabile». Questo l’incipit della richiesta di archiviazione, firmata dal pm <strong>Valeria Ardito</strong>, nei confronti di monsignor Zenti per i casi di <strong>pedofilia</strong> di cui si sono macchiati alcuni sacerdoti su bimbi e ragazzi sordomuti dell’<strong>Istituto Provolo</strong>. Come riporta Laura Tedesco sul <em>Corriere del Veneto – edizione Verona</em> a pagina 9, il pubblico ministero non ha ravvisato «responsabilità omissive» da parte del capo della Diocesi scaligera.</p> <p style="text-align: justify;">«È difatti emerso dall’istruttoria che l’Istituto Provolo è ente morale di<strong> diritto privato</strong> e dipende, come all’epoca, dalla Congregazione Compagnia di Maria, ente ecclesiastico. Questa dipende dall’Ufficio Congregazione Vita Consacrata del <strong>Vaticano</strong>. Deve quindi escludersi una qualsiasi dipendenza del Provolo dalla<strong> Curia di Verona</strong>». La parola, adesso, spetta al g<strong>iudice per le indagini preliminari</strong>.</p> https://www.vvox.it/2018/02/11/provolo-verona-pm-pedofilia-preti-certa/