<p class="summary" style="text-align: justify;">Don Roberto Elice, parroco fino a novembre 2014 della chiesa di Maria Santissima Assunta in via Perpignano, fermato dalla polizia dopo la denuncia di una mamma</p> <p style="text-align: justify;"><em class="author">di SALVO PALAZZOLO</em></p> <p style="text-align: justify;">Violenza sessuale su tre minori. Con questa accusa la squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti ha arrestato un sacerdote di Palermo, Roberto Elice. Fino a novembre 2014 il sacerdote operava nella parrocchia di Maria Santissima Assunta in via Perpignano. Gli investigatori lo hanno arrestato a Roma. A far scattare l'inchiesta, coordinata dal pm Claudio Camilleri, sono state le denunce di alcune mamme. In particolare, le indagini avrebbero fatto emergere che due fratelli di 13 e di 15 anni erano stati vittime di violenza sessuale da parte del parroco: gli episodi sarebbero cominciati in occasione di un pellegrinaggio e sarebbero poi continuati in periodi successivi anche nell'abitazione dei due ragazzi. L'arcivescovo <u><strong><a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/02/02/news/prete_di_palermo_arrestato_per_pedofilia_le_scuse_dell_arcivescovo-132576326/">Corrado Lorefice ha chiesto perdono e ha espresso solidarietà alle vittime</a></strong></u> delle violenze. Le indagini, coordinate dalla Procura, si sono avvalse di alcune testimonianze ed hanno permesso di ricostruire un'altra vicenda, avvenuta qualche tempo prima, di abusi sessuali ai danni di una terza vittima, oggi maggiorenne.</p> <p style="text-align: justify;">"Gli ho fatto troppo male nell'animo con i miei modi di amarlo e questo gli ha distrutto il cuore a poco a poco", si confessava così don Roberto Elici, non nascondendo quanto aveva fatto e ammettendo su whatsapp con la madre di due delle vittime, le violenze imposte ai suoi figli. L'accusa che gli contestano l'aggiunto Salvo De Luca e il pm Claudio Camilleri è pesantissima: violenza sessuale nei confronti di tre ragazzini. A denunciarlo, nel 2014, è stata la madre riuscita a farlo confessare in chat. La donna è andata dagli investigatori e ha raccontato le confidenze raccolte dai figli. Don Roberto li avrebbe molestati sessualmente più volte. Tutto sarebbe cominciato durante un pellegrinaggio a Medjugorje. Il sacerdote, parroco nella chiesa di Maria Santissima Assunta, quartiere popolare nella zona sud della città, si offre di pagare il viaggio ai due ragazzini. La madre accetta e li fa partire.</p> <p style="text-align: justify;">Alla polizia, a indagine già avviata, il ragazzino racconta che il sacerdote un pomeriggio in cui erano rimasti soli in stanza iniziò a toccarlo:" Io sono rimasto immobile, come paralizzato". Sia lui che il fratello hanno ricordi precisi e dettagliati che coincidono con le "confessioni" che don Roberto fa alla madre. La donna gli scrive, dopo avere saputo dai figli quanto era accaduto. Cerca di capire cosa sia accaduto. Del sacerdote si fidava, tanto da consentire ai ragazzini di trascorrere molto tempo con lui. "In cinque diverse occasioni tutte distanti l'una dall'altra", le conferma il parroco alludendo ai momenti in cui ha commesso le molestie. "I troppi abbracci e il desiderio di ricevere affetto l'hanno fatto entrare nel caos - scrive alla donna riferendosi a uno dei suoi figli - e a me hanno fatto perdere la bussola". Ma in parrocchia che qualcosa non andasse si diceva da tempo.</p> <p style="text-align: justify;">Tanto che quando il pm ha fatto sentire dalla polizia i fedeli che frequentavano la chiesa, non solo ha trovato conferma ai primi sospetti, ma ha anche scoperto un altro abuso. La terza vittima, ora maggiorenne, sarebbe stata avvicinata e molestata con le stesse modalità. Con gli investigatori il ragazzo, sentito mesi fa, ha ammesso tutto. "E' vero - ha detto - Ma lasciate che dimentichi". L'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, appresa la vicenda, si è scusato e ha espresso "forte dolore perché il fatto, oltre a ferire la società umana, deturpa - ha scritto in una nota - il volto di tutta la comunità ecclesiale e in special modo dei tanti presbiteri che quotidianamente e in modo silenzioso lavorano con dedizione e generosità sul territorio diocesano per il bene degli uomini e delle donne loro affidati".</p> <p style="text-align: justify;">"Il nostro pensiero e la nostra vicinanza</p> <p style="text-align: justify;">vanno alle presunte vittime, alla famiglia e alla comunità cristiana che subisce questa grave e tristissima vicenda", commenta Don Fortunato Di Noto, presidente dell'Associazione Meter Onlus. "Ascoltiamo e proteggiamo le presunte vittime di questo sacerdote. Possa il corso della giustizia fare sempre più chiarezza, anche da un punto di vista canonico. Gli atti sessuali su minori sono come le 'messe nere', sono contro la vita e non sono amore", conclude.</p> <p style="text-align: justify;">http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/02/02/news/pedofilia_sacerdote_di_palermo_arrestato_a_roma-132548934/?rss</p>