<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 1.563em;">di </span><span class="writer" style="font-size: 1.563em;">Pietro Tosca - </span>Si complica la posizione di don Francesco Zappella, il sacerdote originario di Covo e parroco a Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona, inquisito nei giorni scorsi per violenza sessuale. Il bergamasco è uno dei tre preti che l’onlus Rete L’abuso ha segnalato a inizio settembre alle autorità dell’Uruguay per abusi su minori raccogliendo testimonianze nel Paese sudamericano.</p> <p style="text-align: justify;">In particolare contro don Zappella c’è il racconto di un 29enne che avrebbe subìto abusi nella missione di Trenta y Tres da quando era minorenne fino a 19 anni. Fatti risalenti a circa 10 anni fa e che sarebbero ormai prescritti. C’è però un episodio più recente che sarebbe accaduto durante un soggiorno ad Albenga. Per questo l’associazione a fine agosto ha chiamato in Italia il 29enne che è stato ascoltato per 5 ore dal sostituto Giovanni Battista Ferro della procura di Savona che ha aperto un fascicolo contro ignoti. Una scelta dettata da una strategia investigativa per aver il tempo di raccogliere gli elementi necessari ed evitare che l’inchiesta fosse subito segnalata alla diocesi di Albenga, a cui fa capo la parrocchia di Borghetto.</p> <div class="web_widget_giornalista rs_skip"> <div class="chapter clearfix"> <p class="chapter-paragraph" style="text-align: justify;">Sabato scorso il primo sviluppo con l’iscrizione del sacerdote nel registro degli indagati. La vicenda sin dall’inizio è diventata di dominio pubblico sulla stampa ligure e don Zappella ha rilasciato più di un’intervista per smentire le accuse scrivendo anche su Facebook. «Mi trovo a dover lottare contro le calunnie - scriveva - contro persone senza scrupoli che vogliono diffamare le persone e si sentono dei novelli Savonarola. La mia coscienza è a posto, la gogna mediatica è tanta e ti distrugge». La diocesi di Albenga non ha adottato provvedimenti verso il sacerdote. «Sono nella bufera da 21 giorni per questa storia - ha detto ieri sera -. Sono malato e le accuse mi stanno uccidendo. Voglio solo essere lasciato in pace». Proprio ieri, inoltre, la onlus ha diramato un comunicato in cui sostiene di aver individuato in Sudamerica altre due presunte vittime del sacerdote, più giovani del primo accusatore, uno ha 20 anni, che al tempo degli abusi sarebbero stati minorenni, e di aver depositato in procura le loro testimonianze.</p> <p style="text-align: justify;">http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/15_ottobre_02/prete-accusato-abusi-ci-sono-altre-due-vittime-716cdaac-68dc-11e5-a7ad-17c7443382c3.shtml</p> </div> </div>