Il prete finì sotto inchiesta nei primi anni Duemila e nel 2005 la Curia lo trasferì dal Locarnese al Malcantone.
LUGANO – Il sacerdote 64enne arrestato per caoazione sessuale e abusi su minorenni fu già oggetto di una denuncia da parte della famiglia della ragazza di cui era curatore, oggi 27enne, quando ancora era parroco nel Locarnese, all’inizio del Duemila. Il Corriere del Ticino precisa quindi che fu la stessa famiglia a denuncialo. Ma com’è noto l’inchiesta, aperta tra il 2002 e il 2003 per sospetti simili a quelli che l’hanno portato in carcere settimana scorsa, finì in nulla, con un decreto di non luogo a procedere.
Nel 2005 la Curia decise comunque di trasferirlo nel Malcantone, dove fu amministratore parrocchiale per cinque anni, fino a che nel 2010 gli venne tolta ogni responsabilità pastorale. Il Corriere del Ticino ha interpellato sul caso il vescovo emerito di Lugano Pier Giacomo Grampa.
“La denuncia e la relativa decisione di non luogo a procedere – dice Grampa – risalgono agli anni 2002-2003 quando ancora non ero vescovo. Nonostante il decreto di non luogo a procedere, per ragioni puramente morali e pastorali, ho ritenuto che non fosse opportuno che il sacerdote restasse vicino alla ragazza e alla famiglia che lo aveva denunciato. Una scelta, ripeto, di opportunità e non legata a ragioni penali, dal momento che l’indagine del procuratore pubblico non aveva portato in luce elementi costitutivi di reato”.
“Su tutta questa vicenda – ha concluso Grampa – solidarizzo con la linea seguita dal vescovo Valerio Lazzeri” conclude Pier Giacomo Grampa. “Lasciamo ora che l’inchiesta faccia il proprio corso.”
http://www.liberatv.ch/articolo/30789/prete-arrestato-la-prima-volta-fu-denunciato-dalla-famiglia-della-vittima-ma
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