L’ex nunzio polacco, sotto inchiesta in Vaticano per presunti abusi su minori, è stato trovato senza vita nella sua abitazione.
I primi accertamenti indicano una scomparsa per cause naturali, ma l’autorità giudiziaria della Santa Sede ha ordinato l’autopsia. Si aspettano i risultati.
Jòzef Wesolowski, già nunzio apostolico nella Repubblica Domenicana, sotto processo per presunti abusi su minori a Santo Domingo, è stato trovato esamine nella sua abitazione in Vaticano. Ma sulla morte del presule polacco, che secondo i primi accertamenti se n’è andato per cause naturali, aleggia un vero e proprio giallo che presto verrà risolto. Il Promotore di Giustizia del tribunale vaticano ha infatti ordinato un’autopsia (già effettuata) per far luce sulla vicenda, misteriosa. I risultati saranno comunicati il prima possibile, con il Santo Padre informato di tutto. Tant’è, grandissima è l’attesa per scoprire i risultati degli esami. Le malelingue sostengono che l’ormai ex arcivescovo fosse a conoscenza di segreti indicibili che avrebbero potuto letteralmente far saltare il banco. Con rivelazioni misteriose capaci di colpire veri e propri eccellenti. E non solo del mondo ecclesiastico. Ma si tratta di accuse tutte da decifrare.
Trovato senza vita davanti alla tv accesa da un religioso francescano del Collegio dei Penitenziari, non più agli arresti domiciliari (ma sottoposto a un provvedimento che gli imponeva il divieto di espatrio), Wesolowski era stato già ridotto allo stato laicale dell’ex Santo Uffizio dalle autorità della Santa Sede.
E così il primo processo penale in Vaticano per pedofilia e pedopornografia con la nuova legge voluta da Papa Francesco, non potrà celebrarsi. Un procedimento iniziato lo scorso luglio, con l’udienza immediatamente sospesa per via di un improvviso malore subito dall’ex monsignore, ricoverato in una struttura pubblica ospedaliera di Roma. Per presunti fatti venuti alla luce nel settembre 2013, quando le autorità domenicane decisero di avviare a carico dell’ex nunzio polacco un’inchiesta penale per reati di abusi su minori. Che secondo gli inquirenti sarebbero avvenuti durante i cinque anni di servizio prestati in qualità di rappresentante della Santa Sede nello stato caraibico. Oltre a questi pesantissimi addebiti, il Tribunale vaticano gliene contestava altri analoghi, forse commessi duranti il suo soggiorno a Roma, dall’agosto del 2013 fino al momento dell’arresto. Cinque i capi di accusa contro di lui: detenzione di materiale pedopornografico, pedofilia in concorso con il suo assistente ed amante, l’ex diacono Francisco Occis Reyes. E ancora: ricettazione, lesioni gravi alle sue presunte vittime adolescenti. E condotta che offende la religione e la morale cristiana per aver visitato siti osceni.
Wesolowski se n’è andato, ma attorno alla sua improvvisa morte soffia un vento di mistero che solo l’autopsia sarà in grado di spazzare via.
M.Z.
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/primopiano/868837/Morto-prima-del-processo-Wesolowski-.html
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