La giustizia italiana non si era dimenticata di lui, ed è così che quando ieri don Giorgio Barbacini è rientrato nella sua casa di Lusignano (Albenga) i militari lo hanno tratto in arresto.
Quella di Barbacini è una storia analoga, anzi identica a quella di don Nello Giraudo, tanto da meritarsi il titolo di “compagni di merende”. In entrambe i casi infatti ci sono inquietanti analogie, per esempio entrambi gestivano una comunità per minori in difficoltà e a entrambi, fu il vescovo Dante Lafranconi che pur sapendo delle loro tendenze pedofile, lasciò che i due sacerdoti aprissero delle comunità per minori. L’unica cosa che cambia, si fa per dire, sono le vittime, italiane quelle di Giraudo e extracomunitari quelle di Barbacini.
Don Barbacini fu arrestato in flagranza di reato nel 2004, mentre sodomizzava un ragazzino sulla spiaggia di Varazze. Condannato in primo grado nel 2006 a tre anni e sei mesi fa perdere le sue tracce nascondendosi in Svizzera. Rientrerà ad Albenga per un breve periodo nel settembre del 2009, pochi mesi prima della sua condanna definitiva in cassazione, nel 2010, quando di lui si perderanno nuovamente le tracce, almeno fino ad oggi.
Poche le vittime che hanno potuto ricevere giustizia in quanto erano tutti extracomunitari affidati alle sue cure dai servizi sociali, di molti di loro si è persa ogni traccia da anni.
Ci complimentiamo con la magistratura savonese sempre molto attenta e sensibile a questi reati e con le forze dell’ordine che hanno condotto l’arresto.
L’Ufficio di Presidenza