<p style="text-align: justify;"><b><img class="size-medium wp-image-61001 alignleft" src="http://pretipedofili.info/wp-content/uploads/2013/12/Scan31-292x300-292x300.jpg" alt="" width="292" height="300" />SAVONA. </b>«Se si deve denunciare una mancanza lo si fa nell'ambito del presbiterio, dal vescovo o, al massimo (nel caso in cui nè presbi<b>terio, nè vescovo ascoltino) per casi </b>gravi alla magistratura». Sulla pedofIlia l'indicazione era stata chiarada parte del vescovo Lupi. Un in<b>vito ai preti savonesi, ormai </b><b>di </b>qualche mese fa, contenuto in una relazione interna sulle indagini <b>con cui la chiesa savonese aveva </b>scagionato don Pinetto dalle accuse di abusi sessuali e pedofilia.</p> <p style="text-align: justify;">Ieri il contenuto è tornato d'attualità dopo che monsignor Vittorio Lupi ha deciso di andare afondo e di vederci chiaro anche sull' accusa, sempre nei confronti di don Pie<b>tro Pinetto, di calunnia verso un </b>ex seminarista (Sandro P.) che lo ave<b>va denunciato per fatti risalenti </b>a 38 anni fa, in seminario.</p> <p style="text-align: justify;">Lupi e Pinetto si sono incontrati negli uffici della diocesi, con loro anche il vicario don Antonio Ferri e il responsabile dell'ufficio stampa diocesano Marco Gervino. Nei mesi scorsi il dossier diffuso nella giornata della Solennità del Sacro Cuore aveva scagionato don Pinetto. Con una premessa «Sul problema pedofilia prima di accusare pubblicamente un confratello occorre essere certi della sua colpevolezza» si legge nel testo della relazione rivolta ai sacerdoti, ma soprattutto bisogna rivolgersi in prima battuta all'interno della chiesa e non alla magistratura.</p> <p style="text-align: justify;"><b>Un'indicazione e un invito </b><b>netto, </b>da parte di monsignor Lupi. Domenica scorsa don Pinetto, dopo la messa celebràta nella chiesa di San Michele a Celle, aveva ricevuto la telefonata di convocazione</p> <p style="text-align: justify;"><b>dal vescovo in persona per avere «chiarimenti» in merito all'accusa di avere calunniato un ex seminari</b>sta che lo aveva denunciato per abusi sessuali.</p> <p style="text-align: justify;"><b>Una denuncia, </b>quest'ultima, poi archiviata per pre<b>scrizione. I pre</b>sunti episodi infatti risalivano a 38 ani fa Ieri mattina negli uffici della diocesi c'è stato il faccia a faccia tra Lupi e don Pietro Pinetto, che gestisce la parrocchia di Celle dopo aver diretto la parrocchia di Noli e ancor prima il seminario di via Ponzone a Savona. A1termine don Pinetto ha soltanto voluto ribadire «di <b>aver avuto confer</b>ma della solidarietà e vicinanza del· <b>vescovo». </b>Sulla questione <b>dell'indagine a suo </b>carico per la calunnia <b>nei confronti </b>di Sandro P., il sacerdote cellese si <b>è </b><b>limitato a dire: «Non mi risulta. </b><b>Personalmente non ho ricevuto </b><b>nessun atto o avviso che mi comu</b>nicasse di essere indagato. E il mio awocato (Marco Altamura) mi ha confermato sino a questa mattina (ieri) di non aver ricevuto nessuna <b>comunicazione dalla Procura». </b></p> <p style="text-align: justify;">Il parroco di Celle, ex direttore del <b>seminario, ha riferito al vescovo </b>che nel pomeriggio di ieri ha chiesto al suo legale di recarsi in Procura per un colloquio con il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro che conduce le indagini su di lui «e chiedere di questa storia della calunnia.</p> <p style="text-align: justify;">Nella relazione del vescovo di mesi fa, ripresa a margine dell'incon<b>tro di ieri in diocesi, è ritornata </b>d'attualità la parte riservata proprio a don Pinetto. «Per entrare nel merito delle ultime accuse rivolte à don Pinetto si legge nel testo una <b>prima accusa su comportamenti che risalgono a cinquant'anni fa, </b>poco chiari, non facilmente e uni<b>vocamente decifrabili, e comun</b>que davvero di non grande rilevanza. La successiva lettera poi che lo accusava di presunti fatti che sarebbero awenuti quasi cinquant'anni fa, contiene molti riferimenti a persone, luoghi, ecc. Ciò ha consentito una verifica di quanto esposto. Fatte tutte le indagini in <b>maniera scrupolosa, nessuno di </b>questi riferimenti ha avuto un ri<b>scontro positivo, non c'è alcun </b>spunto che possa determinare una colpevolezza. Lupi aveva conclu<b>so la sua relazione con «voglio ri</b>confermare la mia fiducia e la partecipazione alla sofferenza soprattutto a don Pinetto».</p> <p style="text-align: justify;">Alberto Parodi Il Secolo XIX Savona</p>