Gentile signor Domenico,
credo di essere stato il primo ad essere contattato e minacciato dall’avvocato di “don” Roberto Berti, forse a causa della posizione occupata sul motore di ricerca google dalla pagina relativa al suo “assistito”.
Premetto che per motivi personali non sto più seguendo ed aggiornando il blog e solo per un caso fortuito ho letto l’email inviatami dall’avvocato del Berti.
Purtroppo il “diritto all’oblio” non è regolamentato da nessuna legge ed è a discrezione del giudice valutare le presunte violazioni caso per caso e, vista la condanna inflitta alla testata giornalistica “PrimaDaNoi”, ho ritenuto opportuno rimuovere i contenuti, lasciando una nota di sarcasmo, piuttosto che imbattermi in una battaglia legale che dovrei combattere da solo.
Ovviamente, il fatto che certi personaggi, come il Berti, possano rivendicare un tale diritto è assolutamente vergognoso, ma rischiare di regalare soldi a un pedofilo, riconosciuto come tale dall’arcivescovo di Firenze, sarebbe ancor più umiliante, sia per le vittime (vedendo il loro aguzzino addirittura premiato da uno Stato che non ha preso alcun provvedimento per i suoi crimini), sia per me stesso.
Invero, è un assoluto paradosso: le vittime, per quanto ne sappia, non sono state risarcite, ma il pedofilo potrebbe addirittura reclamare danni perché non viene dimenticato il suo crimine a causa degli articoli pubblicati online.
Il rischio oggettivo è che a termine del suo periodo di “cura”, ossia fra circa 3 anni, questo criminale venga considerato riabilitato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (che riesaminerà il caso) e, come di solito accade, reinserito in un ambito parrocchiale di un paesino semi-sconosciuto, dove potrebbe riprendere gli abusi.
Ricordiamo che la pedofilia, secondo studi recenti, non è curabile. Solo la Chiesa fa finta di non saperlo, anzi: per molti prelati non si tratta neanche di un crimine, ma di un mero peccato.
Mi rendo perfettamente conto che dando seguito alle richieste (anche se sarebbe più consono parlare di minacce) si sta creando un precedente con il quale qualsiasi pedofilo potrà seguire l’esempio del sacerdote e richiedere l’eliminazione di articoli a lui scomodi, ma è necessaria una presa di posizione netta da parte di tutti contro il (ridicolo) diritto all’oblio rivendicato da chi abusa di bambini.
In realtà, sarebbe più opportuno chiedersi se le vittime potranno mai dimenticare gli attimi atroci nei quali questo criminale abusava di loro.
Evidentemente non interessa all’avvocato, né all’aguzzino e, forse, non interesserebbe neanche a un giudice.
A loro interessa solamente che ci si dimentichi di un pedofilo.
Dando seguito alla sua richiesta di contattare altri soggetti potenzialmente interessati alla vicenda, mi permetto di utilizzare questa mail a tale scopo, con la speranza che quanto sta accadendo non passi inosservato, invitando chiunque avesse bisogno di ulteriori informazioni a contattarmi.
Grazie
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