Comunicazione del sindaco, Ernesto Riggio, che si rivolge al Consiglio: “Sono state offese le istituzioni e la cittadinanza tutta”. Stoccata alla diocesi di Locri-Gerace
BIVONGI (RC) – Dopo il “no comment” alla notizia della dichiarazione di colpevolezza sancita dal Tribunale apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede, di Città del Vaticano, per il “delitto di abuso di minore” a carico dell’ex parroco, don Francesco Rutigliano, Bivongi alza la voce. E parla per bocca del sindaco, Ernesto Riggio, nel contesto di apertura del Consiglio comunale tenutosi nella mattinata di ieri.
“Prima di aprire i lavori della seduta odierna debbo darVi delle comunicazioni importanti per alcuni fatti accaduti nel corso di quest’ultima settimana – ha così esordito il primo cittadino bivongese – il più importante dei quali è stato senz’alcun dubbio di una certa gravità ed ha avuto riguardo l’ex parroco della nostra cittadina (il reverendo Rutigliano, nda), che ha concesso un’intervista ad un giornale, in cui si è offeso il paese, le istituzioni e gli impiegati comunali ai quali va tutta la nostra, incondizionata, solidarietà”.
Non lo cita mai per nome. E non lesina emozione alcuna Riggio nell’esprimere le proprie idee. Chiare e senza fronzoli. Che, per la cronaca va riportato, sono state sposate in pieno anche dalle due compagini di minoranza, “Primavera bivongese” e “Democrazia popolare”. “Lunedì formalizzeremo la denuncia contro questo sacerdote per diffamazione a mezzo stampa, poiché ha gettato degli schizzi di fango che hanno colpito tutte le istituzioni – ha ripreso il primo inquilino di corso Matteotti – essendo delirante in quella intervista, non sapendo distinguere l’essenziale dal superfluo e per un uomo di Chiesa, questo, è un male”; un intervento forte che non ha risparmiato nemmeno la diocesi di Locri-Gerace allorché Riggio ha asserito che “Noi siamo giudicati dal corpo elettorale, loro invece vengono giudicati dai propri superiori, ma debbo evidenziare come da martedì ad oggi non c’è stato alcun intervento in tal senso, segno evidente che si riconoscono in ciò che egli ha detto…” – ha chiosato sibillino.
Sottolineando quel silenzio assordante della Chiesa locale, ed in primis del vescovo, padre Giuseppe Fiorini Morosini, che non ha fin qui rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito alla triste vicenda che ha riaperto vecchie ferite, forse mai del tutto sanate, nella comunità dei fedeli bivongesi, finiti nel dimenticatoio per un anno e mezzo circa. Salvo poi risvegliarsi come in un incubo per una storia mai fino in fondo chiarita. Spiegata. Risolta.
“Osservo, infine, come questa persona non abbia seguito nemmeno l’esempio del cosiddetto “Elogio del silenzio”, rimarcato con autorevolezza da “Famiglia Cristiana” – ha epilogato Ernesto Riggio –noi non abbiamo mai dissentito né abbiamo parlato a favore delle iniziative prese dalla parrocchia, essendo stati però dallo stesso titolare sempre attaccati in maniera ingiusta”.
Antonio Baldari
*tratto da “Calabria Ora” del 16 ottobre 2011
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.