<p style="text-align: justify;">Interrogatorio in vista per il sacerdote milanese accusato di abusi sessuali su un tredicenne La presunta vittima era affidato a una comunità. Il vescovo di Lodi: "Sorpresi e amareggiati" di EMILIO RANDACIO</p> <p style="text-align: justify;">Pedofilia, don Pezzini dalla cella "Chiarirò tutto con i magistrati" Don Domenico Pezzini</p> <p style="text-align: justify;">Spiegherà la sua verità nel carcere di San Vittore. Don Domenico Pezzini, in carcere con l’accusa di violenza sessuale su un ragazzo di appena 13 anni, alle persone che ha incontrato a San Vittore ha comunque confidato di essere in grado di chiarire la sua posizione. Contro di lui, le confessioni di un ragazzo del Bangladesh, non ancora maggiorenne, che don Pezzini, paladino dei diritti dei gay cattolici, avrebbe frequentato per ben tre anni, fino al 2009. Nel corso della perquisizione nell’abitazione del sacerdote, gli agenti della squadra mobile hanno rinvenuto materiale pornografico.</p> <p style="text-align: justify;">Nell’ordinanza di undici pagine il gip Giuseppe Vanore ripercorre le tappe del racconto del giovane, iniziato nel dicembre scorso, e seguito da una comunità perché segnalato dai servizi sociali per un contesto familiare particolarmente difficile. Le violenze, secondo la sua versione, sarebbero iniziate nel 2006, quando il sacerdote ha conosciuto il ragazzino. Il vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi, alla cui diocesi don Pezzini appartiene, ha espresso la sua «amarezza» per la notizia dell’arresto che «ci ha colto completamente di sorpresa». Alla vicenda, ha spiegato, «guarderemo nella naturale fiducia verso la magistratura».</p> <p style="text-align: justify;">«Don Pezzini — ha voluto rimarcare Merisi — ordinato a Lodi, vive fuori dalla diocesi dal 1968» e «risiede e opera a Milano da oltre quarant’anni e non ha incarichi nella nostra diocesi. Nonostante ciò siamo in attesa di conoscere qualche dettaglio in più che ci aiuti a chiarire le dimensioni della vicenda, che comunque guarderemo con il rispetto rigoroso delle norme canoniche, nella naturale fiducia verso la magistratura civile».</p> <p style="text-align: justify;">I componenti del Guado, il gruppo di ricerca su fede e omosessualità del quale don Domenico Pezzini era stato fondatore, invece si dicono «increduli» per il provvedimento adottato dal tribunale. In un messaggio riportato sul sito del gruppo raccontano che «la prima reazione che proviamo è quella dell’incredulità. Se infatti è vero che le nostre strade si sono separate più di venticinque anni fa è anche vero che la nostra stima nei suoi confronti è ancora grande: di lui apprezziamo il lavoro instancabile che ha fatto con centinaia di omosessuali credenti che ha aiutato a conservare la fede».</p> http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/05/26/news/pedofilia_don_pezzini_dalla_cella_chiarir_tutto_con_i_magistrati-4362317/