Il 20 maggio, sempre del 2000, muore di infarto don Giorgio Govoni, parroco 59enne di Staggia di San Prospero (Modena).
Il sacerdote era stato accusato di far parte di una banda di pedofili che praticava violenze a danni di minori nell’ambito anche di riti satanici presso il cimitero di Massa Finalese, nel modenese.
Dopo un’inchiesta giudiziaria caratterizzata da trecento testimonianze, 57 udienze, 5.000 pagine di atti, sette interrogazioni parlamentari, la corte ha pronunciato 14 condanne, fra i 2 e i 19 anni di carcere, e due assoluzioni, confermando così l’impianto accusatorio dei pubblici ministeri Andrea Claudiani e Carlo Marzella.
Questi ultimi avevano chiesto per don Giorgio una condanna a 14 anni, ma il decesso del prete pochi giorni prima della sentenza ha indotto i giudici a non pronunciarsi sul suo conto “per morte del reo”. Tra i condannati anche genitori, zii e nonni dei bambini vittime delle violenze, già da tempo sottratti alle rispettive famiglie.
Tra i più strenui sostenitori dell’innocenza di don Giorgio vi era, fra gli altri, il vescovo di Modena mons. Benito Cocchi e l’ex vicepresidente della Camera Carlo Giovanardi, che, dopo le richieste dei pubblici ministeri di 130 anni complessivi di reclusione per gli imputati coinvolti nel processo, aveva così commentato: “È terrificante che un pm si basi solo sui racconti di bambini, strappati alle famiglie”.
http://www.cdbchieri.it/rassegna_stampa_2006/preti_pedofili_in_italia.htm
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