Prendo spunto dal post del sindaco di Montù Beccaria, apparso su Facebook il giorno 28 marzo 2018. Se avessi l’occasione di parlare con lui credo che gli rivolgerei una semplice domanda: “Ma lei ha mai conosciuto una vittima di un prete pedofilo?”
Perché voglio credere con tutto il cuore, che tutto quello che ha scritto questo Sindaco, sia frutto di una impulsività, o forse una certa impreparazione a gestire una situazione drammatica, frutto di una non precisa conoscenza delle circostanze.
Scrive: “Ho visto che gli accusatori di Don Silverio: la presunta vittima che si presenta con nome di fantasia senza mai mostrare il suo volto”…
Ma ha una vaga, vaghissima idea di com’è la vita di una vittima di un abuso?
Ha idea di cosa comporta avere una diagnosi di “Disturbo post-traumatico”?
Si immagina lontanamente cosa subisce la vittima nel momento in cui denuncia l’abuso?
Ha idea di cosa passano la vittima e la sua famiglia dopo aver denunciato un prete?
Se non conosce tutte queste cose, se non sa che spesso i parrocchiani, e anche diversi sacerdoti, “metterebbero la mano sul fuoco per difendere il prete accusato di pedofilia” (ovviamente senza sapere: per “partito preso”), se non sa che in tribunale la vittima si trova a dover combattere un colosso, se non sa che una vittima viene additata come quella “contro la chiesa” (anziché essere aiutata e difesa proprio perché vittima)… se non sa cosa ha dovuto subire Diego Esposito dalla Diocesi, compresa la perdita del posto di lavoro, il fatto che i figli a scuola fossero “additati” (perché il suo nome era stato sbandierato ai quattro venti…) … se non sa tutte queste cose … non si permetta di giudicare come mai una delle presunte vittime di Don Silverio Mura si presenta con un nome di fantasia … avrebbe fatto più bella figura a non fare quel commento.
Io conosco personalmente Diego Esposito, conosco il suo vero nome, conosco la sua dolorosissima vicenda, lo sento quasi tutti i giorni … così come conosco altre vittime e altre mamme di vittime … sono anch’io la mamma di una vittima …
Al Sindaco rivolgerei un’altra domanda: “Sa qual è il desiderio più grande per una vittima di un prete pedofilo?”
CHE NON ACCADA AD ALTRI.
Questa è la determinazione di Diego Esposito e di tante altre vittime!
Ricevere “giustizia”, ovvero sottoporre il sacerdote ad un giusto processo (non ecclesiastico: penale! Perché un abuso sessuale è un reato, anche se commesso da un prete!), essere quindi riconosciuto come persona che ha subito qualcosa di allucinante da qualcuno che ha “un nome e un cognome preciso”, proprio da quella persona … e avere la speranza che “quella” persona non possa fare ad altri quello che la vittima ha subìto … solo questo …
Questa è l’indignazione di Diego Esposito e di tutte le altre persone, vittime o familiari, che sono state ferite dal post del Sindaco di Montù Beccaria …
Un post in cui si parla di “accuse infamanti che anche se infondate ti segnano per tutta la vita”… se incontrassi questo Sindaco gli direi che anche un abuso sessuale ti segna per tutta la vita, solo che, come vittima, non hai scelta, non hai avuto scelta.
Don Silverio Mura, invece, ha la scelta di scrollarsi di dosso questa “accusa infamante” (come la definisce il Sindaco): potrebbe rinunciare alla prescrizione e difendersi! Subire un processo e difendersi … perché non lo fa? E se le accuse sono così “infamanti” perché non denuncia Diego Esposito?
Direi al Sindaco che sarebbe stato più saggio e onesto ad informarsi, anziché scrivere questo post che, in virtù della carica che ricopre, non gli rende molto onore.
Da cosa doveva difendersi?
E perché anche questo giudizio negativo verso le mamme di Montù Beccaria? Se io fossi Sindaco, sarei orgogliosa di avere dei cittadini che sono alla ricerca di chi ha permesso che un prete accusato di pedofilia se ne andasse in giro indisturbato, sotto falso nome, a contatto con i propri figli … sa: “prevenire è sempre meglio che curare” … non è solo un “detto” …
Una mamma, lettera firmata
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