Il tweet di Marie Collins, la donna irlandese abusata da un prete quando aveva tredici anni, che si dimise dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori, riapre le polemiche sul suo rinnovo. E fonti dalla Santa Sede anticipano che Francesco nominerà i nuovi membri durante il viaggio in Cile e Perù
di PAOLO RODARI
CITTÀ DEL VATICANO – “Chiunque si preoccupi del lavoro della Commissione dovrebbe chiedersi perché nessuno, che abbia l’autorità di farlo, abbia rilasciato una dichiarazione sul suo stato attuale e su quello dei suoi membri. Tutto ciò che abbiamo avuto è una ‘fonte’ vaticana anonima che parla alla stampa”.
Il tweet, pubblicato ieri sera, mercoledì 10 gennaio, non è di una persona qualsiasi. Bensì di Marie Collins, la donna irlandese abusata da un prete quando aveva tredici anni, che si dimise dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori per le troppe omissioni presenti sul tema della pedofilia all’interno della Santa Sede.
Collins imputa al Vaticano di non aver risposto a un suo precedente tweet, nel quale chiedeva conto direttamente a Papa Francesco del perché abbia fatto scadere la Commissione, da lui istituita nel 2013, senza avere ancora provveduto a rinnovarla e a nominare nuovi membri.
“Al momento la Commissione è solo sulla carta, un nome vuoto, perché di fatto non è stato ancora nominato nessun membro”, ha scritto sul suo profilo social qualche giorno fa, augurandosi una qualche risposta dal Vaticano, che invece non è arrivata. Fino a oggi, silenzio assoluto, se non per alcune dichiarazioni rese però da fonti anonime.
In ogni caso, secondo quanto apprende Repubblica, la nomina dei nuovi membri non dovrebbe essere lontana. Con ogni probabilità avverrà durante la permanenza del Papa in Cile e Perù, un viaggio nel quale il tema dell’abuso sui minori non sarà secondario. Il Sudamerica, infatti, in queste ore è scosso dalla notizia che Francesco ha commissariato la Società di vita apostolica Sodalizio di vita cristiana dopo le pesanti accuse di abusi sessuali su minori rivolte al fondatore, il laico peruviano Luis Fernando Figari. Un personaggio discusso che dal 2010, proprio a motivo degli scandali, ha lasciato l’America latina e vive a Roma. Figari ha fondato nel 1971 in Perù il Sodalizio di vita cristiana la cui approvazione è arrivata nel 1997 da parte di san Giovanni Paolo II.
Anche se la nomina dei nuovi membri arriverà a breve, l’uscita della Collins testimonia come la voce resti dissonante con la Santa Sede. Recentemente, in seguito alla decisione di dare sepoltura in Santa Maria Maggiore al cardinale Bernard Law, ex arcivescovo di Boston accusato di aver coperto per anni abusi commessi da preti e poi raccontati nel celebre film “Il caso Spotlight”, le vittime della pedofilia del clero americane, e con loro Peter Saunders, altra vittima che lasciò da subito la Commissione per la tutela dei minori nella quale era stato fatto membro, hanno protestato veementemente senza ottenere alcuna risposta.
“Questa sepoltura è una mancanza di rispetto assoluta per noi vittime ”, hanno detto a Repubblica. E ancora: “Seppellire nel cuore della cristianità il cardinale Law con tutto quello che rappresenta, dopo averlo addirittura portato a Roma come arciprete, è un affronto che ferisce tutti noi vittime”.
In merito alla notizia della non ancora avvenuta riconferma della Commissione vaticana ha reagito anche una vittima italiana, Francesco Zanardi, che ha dato vita alla associazione Rete l’Abuso. Zanardi giudica la Commissione utile soltanto “ad alleggerire quello che nel 2014 sarebbe stato il pesantissimo rapporto della Commissione Onu per la tutela del fanciullo, alla quale la Santa Sede avrebbe dovuto rispondere lo scorso primo settembre”.
http://www.repubblica.it/cronaca/2018/01/11/news/il_papa_rinnova_la_commissione_vaticana_anti_pedofilia-186264450/
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