È una religiosa giapponese che, secondo una vittima, ha contribuito a nascondere gli abusi. Potrebbe essere lo stesso per dirigenti e professori dell’istituto.
La Giustizia sembra decisa ad andare avanti su coloro che sono stati complici e insabbiatori degli abusi accaduti per anni nell’istituto Provolo.
Come aveva anticipato l’ avvocato delle vittime che parlava ieri con MDZ , nella mattina di oggi è stata confermata la richiesta di cattura internazionale per la suora giapponese Kosaka Kumiko, la quale si troverebbe “rifugiata” in Paraguay. La religiosa è stata menzionata nella testimonianza di un’adolescente di 17 anni che ha sofferto abusi da parte del prete Horacio Corbacho quando ne aveva 5 e frequentava l’istituto di Lujan per bambini sordi.
Dalla dichiarazione della ragazza si evince che la suora non ha solo coperto i crimini, ma ne è stata partecipe in prima persona e complice degli abusi quando ha posto un pannolino assorbente alla bimba per fermare l’emorragia che gli aveva provocato la violenza subita da Corbacho. Inoltre avrebbe obbligato la piccola ad assistere alle lezioni in piedi, poiché non si poteva sedere per i dolori che le provocavano le ferite inflitte.
Kumiko sarebbe accusata di complicità in abuso sessuale aggravato, un’accusa più severa della semplice copertura. L’avvocato delle vittime, Sergio Salinas, ha spiegato che dalle testimonianze si evince che la suora era incaricata di “sondare” i bambini per identificare i più sottomessi che sarebbero poi stati abusati.
Al tempo stesso, l’ecclesiastica giapponese non sarebbe l’unica nel mirino della Giustizia: dirigenti e professori potrebbero avere la stessa sorte dei cinque detenuti nella causa fino a questo momento (Horacio Corbacho, Nicola Corradi, Armando Gómez, Jorge Bordón e Luis Ojeda). Per quanto emerge dalle indagini, c’erano chiare evidenze di ciò che stava succedendo e nessuno ha avvisato le autorità.
Molte vittime, che oggi sono adolescenti e che non si erano animate a denunciare gli abusi sofferti in quel momento, hanno cominciato a rilasciare la loro testimonianza grazie dall’appoggio psicologico ricevuto. A seguito di queste nuove testimonianze, potranno essere arrestate altre persone che, con le loro azioni, hanno contribuito a far sì che gli abusi continuassero per più di un decennio.
Tradotto per Rete L’ABUSO da Roberta Pietra
http://www.mdzol.com/nota/726454-caso-provolo-pidieron-la-captura-de-una-monja-complice/
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