Proprio mentre depositiamo presso lo studio romano dell’avvocato Mario Pinchera un memoriale di una seconda presunta vittima di don Lucio Gatti, che ricordiamo patteggiò nel 2014 una pena a 2 anni con la condizionale per molestie sessuali e abuso di mezzi di correzione, il “Fan Club” di don Lucio organizza una petizione per difenderlo.
A darne notizia è il Corriere dell’Umbria il quale riporta che un centinaio di persone, tra cui padri e madri di famiglia, avrebbero sottoscritto un documento che racconta ed elogia “tutto il bene” che a loro dire don Lucio avrebbe fatto.
Una difesa a spada tratta, malgrado un patteggiamento e una sospensione da parte della chiesa. “Per troppo tempo – scrive la parrocchiana Rita Tosti – siamo rimasti silenti per il tanto fango scaricato su di lui per screditarlo, ora davanti all’ultima grande infamia non si può più tacere. Per me – continua la Tosti – è sacerdote, parroco e amico per sempre”.
Episodi purtroppo non isolati che denunciano ancora una volta la superficialità intellettuale e morale di alcuni gruppi di cattolici che a dispetto dei buoni propositi di Papa Francesco, finiscono per screditare rendere alcune comunità cattoliche dei luoghi di poco sani principi e di certo anche poco educativi.
Di queste tristi realtà cominciamo a vederne un po troppe. Sempre ieri sera un caso analogo nel mantovano dove un altro macabro “Fan Club” di parrocchiani ha dedicato una serata di beneficenza in onore di don Walter Mariani, condannato a 6 anni e due mesi per violenza sessuale.
Purtroppo l’insensibilità di queste persone va a ferire ancora una volta, pesantemente, coloro che di questi sacerdoti sono stati vittime, costretti a portare dentro di se non solo il dolore delle violenze subite, ma anche quello che questi “parrocchiani” dal comportamento decisamente poco evangelico continuano ad infliggergli.
Ufficio stampa
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