<p style="text-align: justify;">"Qualche volta piangevo". Le violenze avvenivano, come spiegato dal ragazzino, "almeno due volte alla settimana" dopo il catechismo. Sono alcuni dei dettagli raccontati dalla presunta vittima degli abusi di Francesco Caramia, ex parroco arrestato e condotto in carcere stamattina dai carabinieri. Il provvedimento restrittivo firmato dal gip Maurizio Saso su richiesta del pm Milto De Nozza. "Io capivo che non era una cosa per bambini, mi immaginavo che non era una cosa per bambini, gli dicevo sei grande, per favore, lasciami stare, sono un bimbo". Il bambino faceva il chierichetto. A finire in manette, con l'accusa di atti sessuali continuati e pluriaggravati su un bambino di 10 anni, è un parroco brindisino, Francesco Caramia, 42enne di Mesagne (Brindisi). Nello scorso dicembre i carabinieri avevano fatto perquisizioni e sequestri nella chiesa San Giustino de Jacobis del rione Bozzano in cui il prete operava, notificandogli contestualmente un avviso di garanzia. Una volta appreso di essere indagato, don Caramia si era dimesso dall'incarico. La svolta nell'inchiesta è legata all'esito dell'incidente probatorio disposto lo scorso 16 febbraio, quando è stato ascoltato, in forma protetta e supportato da un team di psicologi, il ragazzino parte offesa. La perizia disposta sulla vittima stabilisce la credibilità di quanto affermato e la capacità di riportare correttamente quanto accaduto. È Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e professore di Neuropsichiatria Infantile, a commentare la recente vicenda: "La pedofilia è un fenomeno ancora troppo diffuso nel nostro Paese e casi come quello nel Brindisino ne rappresentano una drammatica conferma". Brindisi - E' il quarto caso di pedofilia in pochi mesi a Brindisi, dove un prete è stato arrestato con l'accusa di aver abusato sessualmente di un minore. Prima di lui, nel maggio e nel novembre 2015, don Giampiero Peschiulli, di Brindisi, e don Franco Legrottaglie, di Ostuni, erano stati posti ai domiciliari nell' ambito di altre indagini: uno per pedofilia, l'altro per possesso di materiale pedopornografico. Anche lui ha scelto la via del processo con rito abbreviato, è stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione.</p> <p style="text-align: justify;">http://mondotivu.info/2016/06/26/162462-atti-sessuali-su-un-bimbo-di-10-anni-arrestato-parroco.html</p>