PARENZO. Il parroco di Visinada, Aloizije Baf, 83 anni, esce giuridicamente a testa alta dall’accusa di molestie sessuali ai danni di alcune giovanissime fedeli del borgo, per le quali era stato denunciato. A salvarlo sono stati la prescrizione di parte dei reati contestati e il cambiamento di rotta da parte di alcuni testimoni nella loro deposizione. Il Tribunale regionale di Velika Gorica (Croazia continentale), dove si è celebrato il processo di secondo grado, ha emesso la sentenza assolutoria esecutiva, senza possibilità di appello o ricorso. A nulla sono valse le richieste della Procura che il procedimento venisse rifatto. Per una parte del capo d’imputazione è subentrata la prescrizione; quanto alle altre, i testimoni e una delle ragazze presunte vittime hanno modificato in aula la loro deposizione rispetto a quanto dichiarato nella fase istruttoria.
È stata messa dunque la parola fine a questa vicenda che a lungo ha tenuto banco a Visinada. Due anni fa il quotidiano “24 sata” (24 ore) era entrato nel cuore della vicenda parlando soprattutto delle rivelazioni di un’alunna quattordicenne. «Dopo il catechismo – aveva raccontato la ragazza – il parroco mi ha invitato in sacrestia e lì ha cominciato ad abbracciarmi, a baciarmi e a toccarmi. Dopo la Cresima ho smesso di andare in chiesa», aveva concluso. Ebbene, nell’aula del tribunale la ragazza e sua madre hanno affermato di essersi inventate la storia per incassare i soldi di una non meglio precisata assicurazione.
Era poi uscita allo scoperto l’insegnante di catechismo Marija Busi„ – che non lavora più nella scuola di Visinada – la quale aveva più volte informato i vertici della Diocesi di Parenzo-Pola su quelle che definiva deviazioni sessuali dell’anziano prete, senza però ottenere alcun riscontro. Senza esito era rimasto anche il volantino-denuncia inviato a vari indirizzi – tra i quali quello del vescovo – da parte di un gruppo di intellettuali, genitori e parrochiani. «Don Alojzije Baf non ha freni inibitori nel suo comportamento sessuale – avevano scritto – e perciò va rimosso. Noi lo subiamo da 33 anni e adesso è giunta l’ora di dire basta». Il quotidiano aveva riportato infine i racconti di alcune donne che avevano definito a luci rosse le confessioni. Nel giugno del 2014 don Baf era stato sospeso dalla Diocesi. Ora, l’assoluzione. (p.r.)
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