Dopo essere stati a pochi metri di distanza gli uni dagli altri, senza rivolgersi parola, per quattro giorni durante i quali si sono svolte le audizioni della Royal Commission, questa mattina, alcune vittime e sopravvissuti agli abusi dei preti in Australia, hanno incontrato ufficialmente ilCardinale Pell. Un faccia a faccia durato più di due ore al quale hanno partecipato una quindicina di persone tra vittime e familiari. “Ho incontrato le vittime e ho ascoltato ogni singola storia – ha detto il cardinale Pell, oggi superministro dell’economia vaticana e membro del C9 per la riforma della Curia, di Papa Francesco – è stato doloroso, un incontro tristemente toccante. Io conosco la bontà delle persone della cittadina cattolica di Ballarat e credo che questa non si debba estinguere per il male che è stato fatto e spero che la gente continui a collaborare con i sopravvissuti e con le indagini per fare chiarezza su queste vicende”. Pell che ha assicurato il proprio sforzo in questo senso per migliorare la situazione ha detto: “Sarebbe meraviglioso se la cittadina diventasse un esempio di ambiente protettivo per i bambini e di aiuto e supporto per coloro che sono stati colpiti dalla piaga dell’abuso e noi ci impegneremo insieme per questo.”
“Anche un solo suicidio è troppo – ha continuato Pell – e in questo caso ce ne sono stati molti.” “E’ la fine di un incubo” aveva detto nella notte David Ridsdale, una delle vittime e portavoce dei sopravvissuti che oggi ha aggiunto quanto l’incontro sia stato importante e quanto per le vittime e per tutta la comunità sarebbe molto importante incontrare anche Papa Francesco cosa per cui, stanno lavorando. Il cardinal Pell nell’ultima audizione della scorsa notte aveva ammesso che: “Con l’esperienza di quarant’anni dopo, sono certamente d’accordo che avrei dovuto fare di più. Non avevo idea che i Fratelli Cristiani stessero insabbiando in questo modo evidente.”
“La Chiesa ha curato più sè stessa che i bambini oltraggiati!”, hanno contestato i commissari al porporato, che poco prima si era difeso con fierezza dall’accusa di voler proteggere la propria reputazione, definendola “senza fondamento”. Ma a questo punto qualcosa in lui si deve essere incrinato, tanto da ammettere: “La Chiesa troppo spesso non si è adeguatamente preoccupata dalle vittime di abusi. Ho letto molte storie di ragazzi abusati. Sono racconti strazianti e mi sento profondamente addolorato per loro.”
http://www.repubblica.it/vaticano/2016/03/03/news/pedofilia-134704224/
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