<p style="text-align: justify;"><strong><img class="alignleft wp-image-63117 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/01/marino-genova1-300x167-1-300x167.jpg" alt="" width="300" height="167" />TERMOLI.</strong> Ha preso il via stamane davanti al <strong>collegio</strong>(composto di tre giudici donne) <strong>dei giudici presieduto da Maria Paola Vezzi</strong>, presso il tribunale di Larino, <strong>il processo a carico di don Marino Genova</strong>, l’ex parroco di Portocannone accusato di <strong>presunti abusi sessuali</strong> nei confronti dell’allora minorenne Giada.</p> <p style="text-align: justify;">Don Marino, <strong>difeso dall’avvocato del foro capitolino Ciro Intino</strong>, è tuttora <strong>sospeso “a divinis” dalla Chiesa cattolica italiana</strong> per applicazione delle norme vigenti (fissate da Papa Benedetto XVI) da parte del vescovo della diocesi di Termoli-Larino, monsignor Gianfranco De Luca.</p> <p style="text-align: justify;">La cronaca odierna ha visto avviato il processo con<strong>l’ammissione di testi e documenti e il rinvio al prossimo 19 luglio del dibattimento</strong> con l’ascolto dei primi otto testimoni del Pubblico Ministero. Tra loro, probabilmente, la stessa Giada.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Stando alle accuse</strong> mosse dalla ragazza, <strong>don Marino</strong>presente questa mattina in aula, <strong>avrebbe sottoposto la presunta vittima ad attenzioni particolari sfociate in veri e propri rapporti sessuali</strong> che sarebbero andati avanti da quando la giovane aveva 13 anni fino ai 16 anni.</p> <p style="text-align: justify;">Il tutto <strong>fino a quando la ragazza non trovò la forza di confidarsi</strong> con una parrocchiana che aveva notato in lei degli atteggiamenti strani che, di fatto, dettero il via a tutto l’iter fatto di <strong>denuncia,</strong> incidente probatorio, la sospensione del prete dal proprio esercizio e l’avvio del processo che già tra qualche giorno, questa volta per un altro aspetto, potrebbe seguire un determinato percorso.</p> <p style="text-align: justify;">Nodo della faccenda, infatti, è legato all’<strong>età dei presunti abusi</strong> perché in sede di udienza preliminare il Gup aveva<strong>rinviato a giudizio don Marino ma aveva derubricato le presunte violenze che Giada avrebbe subito dai 14 ai 16 anni</strong> perché, stando al diritto, la ragazza in sostanza sarebbe potuta essere stata consenziente.</p> <p style="text-align: justify;">Una decisione che non trovò d’accordo <strong>l’avvocato Arturo Messere,</strong> difensore di Giada, <strong>che presentò immediata opposizione</strong> che sarà dibattuta nel corso dell’udienza davanti al Gip del 2 febbraio prossimo poi l’attesa per l’ascolto dei testimoni, a porte chiuse su richiesta della stessa Giada, fissata per il prossimo 19 luglio.</p> http://www.termolionline.it/201035/processo-don-marino-ammessi-testi-e-documenti-in-aula-il-19-luglio/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook