(AGI) – CdV, 6 ago. – I delitti sessuali contro i bambini sono “un peccato grave che grida al cielo”. Lo afferma la Conferenza episcopale argentina scrive nelle Linee-guida per i casi di abusi sessuali sui minori, perpetrati da alcuni sacerdoti un documento ispirato a grande rigore che nei giorni scorsi ha ricevuto l’apprvazione della Santa Sede. Il testo ribadisce che l’abuso sessuale sui minori e’ un delitto tanto nell’ordinamento giuridico canonico tanto in quello dello Stato e assicura da parte dell’Episcopato “la massima disponibilita’ a collaborare con la societa’ e con le autorita’ competenti a livello nazionale e provinciale” per affrontare tale questione.
L’obiettivo delle Linee-guida, si legge, e’ “quello di orientare i vescovi nel caso in cui debbano intervenire nelle loro rispettive giurisdizioni, dopo aver ricevuto notizie verosimili riguardanti i delitti di abuso sessuale sui minori, commessi da sacerdoti” delitti che assumono “una particolare gravita’ perche’, oltre a ledere la dignita’ e l’integrita’ della vittima, implica la profanazione del ministero sacerdotale conferito tramite il sacramento dell’ordinazione”.
I vescovi argentini assicurano dunque di voler condividere la preoccupazione del Papa per questo tema, con il desiderio esplicito di “aderire senza riserve ai criteri di trasparenza e responsabilita’ stabiliti, in numerose occasioni, dalla Santa Sede”. Il documento, presentato oggi dalla Radio Vaticana, e’ diviso in due parti. La prima e’ a carattere giuridico ricorda che e’ affidata alla Congregazione per la Dottrina della Fede la competenza per trattare e giudicare, nell’ambito dell’ordinamento canonico, una serie di delitti particolarmente gravi, come la profanazione dei sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza, e gli abusi sessuali commessi da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di eta’. La seconda parte delle Linee-guida, invece, presenta alcuni orientamenti pastorali che si raccomanda di tenere in conto, “sommati alle esperienze acquisite dai vescovi e dai loro collaboratori, insieme alla Dottrina della Chiesa”.
Infine, i presuli argentini esprimono riconoscenza ed apprezzamento per “i sacerdoti che servono con zelo apostolico il Popolo di Dio”. “La condotta immorale di pochi – concludono i vescovi – non squalifica, ne’ sminuisce l’abnegazione con cui la maggioranza dei sacerdoti porta avanti tale servizio”. Di qui l’auspicio affinche’ tali Linee-guida contribuiscano ad “un migliore esercizio del ministero sacerdotale nella missione della Chiesa”.
Le linee guida equiparano ai minori coloro che non hanno un uso perfetto della ragione e raccomandano che ciascun ordinario faccia in modo che tutti i fedeli sappiano qual e’ l’iter da seguire in caso di abusi. Secondo quanto stabilisce il documento approvato dalla Santa Sede, riporta il Servizio Informazione Religiosa della Cei, “venuto a conoscenza di un possibile abuso, l’ordinario, dopo averne valutato la verosimiglianza, procedera’ con un’indagine preliminare e, al tempo stesso, fara’ in modo che sia salvaguardato il buon nome di tutte le persone coinvolte. L’ordinario potra’ anche decidere misure cautelari, se lo ritenesse conveniente.
L’ordinario offrira’ anche sostegno spirituale e psicologico alle presunte vittime. Se l’accusa si rivelera’ falsa, il caso sara’ archiviato; se, al contrario, ci sono elementi per iniziare un procedimento penale, la fase preliminare si concludera’ con un decreto dell’ordinario, che inviera’ una copia autenticata del dossier preparato sul caso alla Congregazione della dottrina della fede, dalla quale si attendera’ una risposta su come procedere”.
Nella parte dedicata agli orientamenti pastorali, si chiarisce che “le vittime presunte o provate di abusi sessuali e le loro famiglie devono essere ricevute e ascoltate personalmente, e con carita’ pastorale, dai vescovi e dai superiori maggiori degli istituti di vita consacrata e societa’ di vita apostolica. Si tratta di un impegno delicato che richiede una particolare attenzione in virtu’ della gravita’ della questione e anche per le forti reazioni affettive ed emotive che causa”. In tema di prevenzione le linee guida raccomandano, riporta il Servizio Informazione Religiosa, di “adottare misure pratiche, come non consentire a un religioso di occupare la stessa tenda da campo dei minori in occasione di escursioni o campeggi o evitare di restare solo con un minorenne in luogo chiuso. Si avvertono inoltre i sacerdoti sulla necessita’ di evitare espressioni di affetto che possano essere fraintese”. “Non sara’ mai facile, ma sempre un obbligo gioioso, armonizzare nella missione della Chiesa, segno e strumento del Signore, l’esercizio della prudenza, la giustizia, la misericordia e l’amore”, si legge nell’ultimo punto delle linee guida. In una dichiarazione diffusa in Italia dal Sir, il segretario dei vescovi argentini, monsignor Carolos Malfa, osserva che le linee guida indicano “il dovere di una risposta adeguata” alla problematica degli abusi sessuali sui minori perpetrati da alcuni sacerdoti. “L’applicazione di queste linee – afferma il presule – ci mette in sintonia con la tolleranza zero dettata da San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco”. Monsignor Malfa esorta soprattutto a “non sottovalutare mai una denuncia” e ad avere piena coscienza del ruolo e della missione di pastore che compete a chi riceve una denuncia e deve porta a essere prudenti e a lavorare nella prevenzione senza aspettare che ci sia una denuncia contro un sacerdote per assicurare l’integrita’ dei minori”. (AGI) .
https://www.agi.it/estero/notizie/pedofilia_s_sede_approva_rigorose_linee_guida_chiesa_argentina-201508061705-est-rt10127
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