<p style="text-align: justify;"><strong>Giovanni Trotta, 55 anni, era stato ridotto allo stato laicale e gli era stato vietato dalla Chiesa di avvicinarsi ai bambini che frequentavano la parrocchia di un paesino del foggiano. Ma l'uomo è riuscito a diventare socio di una scuola calcio e ha attirato il piccolo con il pretesto che gli avrebbe fatto doposcuola. Comprando poi il suo silenzio con la promessa che lo avrebbe aiutato a diventare un bravo calciatore o un modello.</strong></p> <p style="text-align: justify;">Era stato ridotto allo <strong>stato laicale</strong> “con provvedimento adottato dal Consiglio Generale della Congregazione nella seduta del <strong>21 e 23 febbraio 2012</strong>, con il quale era stato dispensato dallo stato del sacro celibato e dagli oneri sacerdotali”. Gli era stato vietato dalla Chiesa di avvicinarsi ai bambini che frequentavano la parrocchia di un paesino del foggiano e di prestare servizio nella catechesi. Ma al 55enne <strong>Giovanni Trotta</strong>, già indagato da diverse procure per diffusione di materiale pedopornografico, il riserbo imposto sulla triste fine della sua carriera sacerdotale non aveva impedito di diventare socio di una <strong>squadra di calcio</strong> poco distante dalla sua ex parrocchia e di avvicinare i bambini. Così, un anno dopo l’espulsione dalla Chiesa, l’uomo avrebbe adescato un bambino di<strong>11 anni</strong> e lo avrebbe violentato, pubblicando in rete scatti pornografici.</p> <p style="text-align: justify;">Da oggi l’ex sacerdote è in carcere con le accuse di <strong>violenza sessuale</strong> commessa per induzione (e con l’aggravante di aver abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima), e per produzione, distribuzione, divulgazione, condivisione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico ai danni del bambino. I fatti risalgono al 2013-2014.</p> <p style="text-align: justify;">L’indagine della procura di <strong>Bari</strong> è stata avviata dopo la denuncia dei genitori della piccola vittima. Dal racconto del bimbo è subito emerso uno scenario inquietante, ma la svolta è arrivata il<strong>21 novembre 2014</strong>quando la polizia postale ha perquisito l’abitazione di Trotta. Il controllo – secondo i magistrati – ha consentito “di fare luce su uno scenario assolutamente <strong>raccapricciante</strong> e di accertare la commissione di gravi crimini contro l’infanzia”, in particolare ai danni del piccolo calciatore. Le indagini successive hanno consentito di accertare che la Chiesa aveva vietato a Trotta di “avvicinarsi ai bambini frequentanti la parrocchia” del foggiano e di “prestare, a qualunque titolo, servizio nella catechesi per bambini in fase prepuberale”.</p> <p style="text-align: justify;">L’ex sacerdote – secondo la procura – ha però potuto avvicinare la vittima attraverso la scuola calcio della cittadina foggiana in cui operava, scuola della quale risulta essere stato socio fino al novembre 2014, quando è stato allontanato. Il bambino è stato adescato e portato da Trotta nella sua abitazione con il pretesto che gli avrebbe fatto doposcuola. Dalle indagini della Polizia postale – sostiene la procura – è stata acquisita “la prova della esistenza di realizzazioni pedopornografiche, prodotte all’interno dell’ abitazione” dell’ex sacerdote ai danni del minorenne. Il silenzio di quest’ultimo sarebbe stato comprato da Trotta con la <strong>promessa</strong>che lo avrebbe aiutato a diventare un bravo calciatore oppure un modello. E neppure la perquisizione domiciliare ha fatto desistere l’uomo dal contattare il ragazzino. I contatti sono continuati fino al gennaio scorso. Ora le indagini continuano per accertare se l’ex prete abbia molestato altri bambini.</p> <p style="text-align: justify;">http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/23/foggia-ex-prete-violenta-bimbo-11-anni-pubblica-foto-web-arrestato/1618084/</p>