<h2>La Procura di Savona apre una nuova inchiesta per pedofilia. La denuncia di un violentato.</h2> <p style="text-align: justify;"><img class="alignleft wp-image-61801 size-medium" src="https://retelabuso.org/wp-content/uploads/2014/09/Don-Nello-Giraudo-300x168-1-300x168.jpg" alt="" width="300" height="168" /> <strong>SAVONA.</strong> Un anno di carcere per pedofilia patteggiato al termine di una lunga inchiesta della procura e che ha portato don Nello Giraudo a confessare le sue deviazioni sessuali al sostituto procuratore Giovarmi Battista Ferro. Ma quella che poteva sembrare una pietra tombale su una vicenda che ha squassato la chiesa savonese, e non solo, così non si è rivelata.</p> <p style="text-align: justify;">Sono almeno una decina le nuove vittime del prete che per armi ha gestito una comunità per minori a Feglino su incarico dei vari vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi di Savona e Noli.</p> <p style="text-align: justify;">Si tratta perlopiù di episodi di violenza datati nel tempo e quindi destinati alla prescrizione per decorrenza dei termini, ma la bufera attorno alle malefatte del prete savonese non sembra placarsi. Non è un caso che il pm Ferro abbia avviato l'ennesimo fascicolo per pedofilia a carico del sacerdote (ormai ex, secondo le comunicazioni passate della curia locale).</p> <p style="text-align: justify;">Sono state le stesse vittime, una in particolare, a presentarsi al magistrato per raccontare le attenzioni morbose di cui erano vittime. Un professionista genovese, distrutto da quella esperienza, è già stato sentito dal sostituto procuratore alla presenza dell' avvocato. E proprio come in una sorta di domino le denunce (presentate anche ai vertici della rete l'Abuso di Francesco Zanardi) si sono moltiplicate. L'attività investigativa è quindi scattata per accertare se esistano altri casi di violenza sessuale a danni di minori compiuti all'interno dei termini di prescrizione. Ma il pm vuole verificare anche l'eventuale responsabilità per omessa denuncia.</p> <p style="text-align: justify;">Nelle scorse settimane, gli uomini della squadra mobile hanno interrogato come persone informate dei fatti anche tutte le addette della comunità per minori dove si sarebbero verificati la maggior parte degli episodi al vaglio della magistratura. Di certo la procura vuole andare a fondo della vicenda rimasta a lungo coperta dal segreto istruttorio. Non è escluso, anzi appare piuttosto probabile, che la posizione di don Nello, assistito dall'avvocato Marco Russo, finisca in un non luogo a procedere dal punto di vista giudiziario, nonostante resti la gravità del comportamento del prete e dell'intera struttura diocesana dell'epoca (i fatti risalgono agli anni '90 per arrivare fino ai primi del duemila)</p> <p style="text-align: justify;">Una vicenda di cui molti erano a conoscenza, ma rimasta sepolta nel passato e nell' omertà.</p> <p style="text-align: justify;">Lo stesso don Nello, infatti, ha più volte ribadito agli inquirenti di essersi confidato con i suoi superiori (ma non solo) ai quali ha raccontato le Sue devianze sessuali e soprattutto le sue malefatte. Una pagina sgradevole nella quale è rimasto invischiato anche l'allora vescovo di Savona Dante Lafranconi accusato di favoreggiamento della pedofilia e prosciolto dal reato per prescrizione.</p> <p style="text-align: justify;">Non resta quindi che attendere gli sviluppi dell' ennesima inchiesta condotta dal sostituto Giovanni Battista Ferro.</p> <p style="text-align: justify;">ciolina@ilsecoloxix.it</p>