<p style="text-align: justify;"><img class="size-medium wp-image-61666 alignleft" src="http://pretipedofili.info/wp-content/uploads/2014/06/8364-1-ev_aa-220x300-220x300.jpg" alt="" width="220" height="300" />"Si è conclusa oggi la vicenda di don <strong>Mauro Inzoli</strong>, con la sentenza definitiva della<em>Congregazione per la Dottrina della Fede</em>, firmata dal prefetto cardinale <strong>Müller</strong>, che recepisce quanto <strong>Papa Francesco</strong> ha deciso in merito. <strong>La prima sentenza</strong> della Congregazione, resa nota nel dicembre del 2012, prevedeva che don Mauro Inzoli venisse <strong>dismesso dallo stato clericale</strong>. Don Mauro <strong>ha fatto ricorso</strong> alla Congregazione la quale, recependo quanto Papa Francesco ha stabilito <strong>accogliendo il suo ricorso</strong>, ha emanato il decreto definitivo".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>La lettera del vescovo </strong></p> <p style="text-align: justify;">Pubblichiamo in merito la lettera del vescovo monsignor Oscar Cantoni a tutta la diocesi e il comunicato ufficiale. "Crema, 26 giugno 2014. Cari Fratelli e Sorelle: la Congregazione della Dottrina della fede, su incarico di Papa Francesco, mi ha fatto pervenire un <strong>decreto</strong>con il quale <strong>infligge</strong> una “<strong>pena medicinale perpetua</strong>” nei confronti di <strong>don Mauro Inzoli</strong>. Molti e da tempo, si attendevano un <strong>pronunciamento definitivo e chiarificatore.</strong> Da parte mia, in questo momento in cui la nostra Chiesa è di nuovo provata, <strong>condividendo i sentimenti delle persone ferite</strong>, sento il dovere di intervenire perché la voce del Pastore<strong>aiuti a interpretare nella giusta prospettiva</strong> il pronunciamento ecclesiale che viene ora diffuso in forma di “comunicato”.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Verità e misericordia</strong></p> <p style="text-align: justify;">"Come cristiani – scrive il vescovo - siamo invitati ad accogliere sempre con un atteggiamento di fede le indicazioni che ci vengono offerte dalla santa madre Chiesa e a tradurle subito in preghiera, così da evitare inutili, quanto dannosi giudizi, che certo non contribuirebbero a creare un clima di distensione e di pace. L’invito che rivolgo è dunque di <strong>considerare il giudizio nei confronti di don Mauro</strong> alla luce di un <strong>binomio inscindibile</strong>: quello della <strong>verità</strong> e della <strong>misericordia </strong>insieme. Senza queste due componenti, a cui la Chiesa si rifà nella sua <strong>azione pedagogica</strong>, ci ridurremmo a classificazioni di parte, <strong>tipiche di una “mentalità mondana”,</strong> ma ben lontane da quello spirito ecclesiale, la cui finalità è sempre di <strong>accompagnare maternamente i suoi figli, anche quando sbagliano,</strong> piuttosto che far prevalere giudizi di condanna. <strong>In nome della verità</strong>, in questi anni, sono state eseguite<strong> rigorose ricerche,</strong> che hanno comportato<strong>pazienti e sofferti confronti</strong> con le persone che hanno riferito i fatti".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Un passaggio purificatore</strong></p> <p style="text-align: justify;">"La Chiesa ha preso atto della situazione, ha condiviso le sofferenze riportate, <strong>ha aiutato le vittime a ritrovare serenità e speranza</strong>, e ha concluso che don Mauro potesse<strong>riparare responsabilmente</strong> le <strong>ferite causate</strong> dal suo comportamento attraverso “<em>una vita di preghiera e di umile riservatezza come segni di conversione e di penitenza</em>”. La pena inflitta dalla Chiesa, che <strong>doverosamente ha fatto verità,</strong> va coniugata, però, insieme alla <strong>misericordia</strong>, dal momento che Dio <strong>vuole la salvezza di tutti</strong> e non esclude mai nessuno dal suo amore. “Nessuna miseria è troppo profonda, nessun peccato terribile, perché non vi si applichi misericordia” (<em>W. Kasper, Misericordia, concetto fondamentale del Vangelo, chiave della vita cristiana, Queriniana, 2013, pag. 208</em>). Questa è la prospettiva a cui invito ciascuno a fare riferimento perché anche questo momento, doloroso e triste, che il Signore permette nei confronti della nostra Chiesa, sia considerato come <strong>un passaggio purificatore</strong>, ma insieme <strong>benefico e fecondo,</strong> dello Spirito di Dio". + Oscar Cantoni, vescovo.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Comunicato ufficiale</strong></p> <p style="text-align: justify;">In data 12 giugno 2014 è giunto al vescovo di Crema, monsignor <strong>Oscar Cantoni</strong>, da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Decreto recante le disposizioni del Santo Padre a conclusione del caso del reverendo <strong>Mauro Inzoli</strong>, che diventano<strong>vincolanti a partire</strong> dal giorno di notifica del Decreto all’interessato (<strong>25 giugno 2014</strong>). Tale Decreto recepisce quanto <strong>Papa Francesco</strong>, accogliendo il ricorso di don Mauro, ha stabilito. In considerazione della gravità dei comportamenti e del conseguente scandalo,<strong>provocato da abusi su minori</strong>, don Inzoli è invitato a <strong>una vita di preghiera e di umile riservatezza</strong>, come segni di conversione e di penitenza".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Le restrizioni</strong></p> <p style="text-align: justify;">"Gli è inoltre prescritto di sottostare ad alcune <strong>restrizioni,</strong> la cui <strong>inosservanza comporterà la dimissione dallo stato clericale</strong>. Don Mauro <strong>non potrà celebrare e concelebrare in pubblico</strong> l’Eucaristia e gli altri Sacramenti, né <strong>predicare,</strong> ma solo celebrare l’Eucaristia privatamente. Non potrà <strong>svolgere accompagnamento spirituale nei confronti dei minori </strong>o altre attività pastorali, ricreative o culturali che li coinvolgano. Non potrà <strong>assumere ruoli di responsabilità</strong> e operare in enti a scopo educativo. Non potrà <strong>dimorare nella Diocesi di Crema, entrarvi </strong>e svolgere in essa qualsiasi atto ministeriale. Dovrà inoltre intraprendere, per almeno cinque anni, <strong>un’adeguata psicoterapia</strong>".</p> <p style="text-align: justify;">http://www.cremaonline.it/cronaca/27-06-2014_Crema,+%22abusi+su+minori,+pena+medicinale+perpetua%22+per+don+Mauro+Inzoli/</p>