<p style="text-align: justify;">Il vice parroco ora attende il processo canonico. Giallo sui dissapori con il vescovo</p> <p style="text-align: justify;">di Alessandro Pirina Niente messe, don Eros Dalu è sospeso OLBIA. Dall'inizio dell'estate di don Eros Dalu si sono perse le tracce. Il giovane sacerdote olbiese è sparito dalla circolazione da ormai 6 mesi. Non celebra più messa né si fa vedere al fianco di don Giovanni Debidda, di cui, fino a qualche tempo fa, era il vice parroco nella basilica di San Simplicio. Una «sparizione», in realtà, decisa dal vescovo di Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti, che lo ha sospeso dalle sue funzioni e, di fatto, lo ha estromesso dalla chiesa di San Simplicio. Il tutto in attesa di un giudizio. Infatti, il sacerdote, poco meno di 30 anni, dovrà essere sottoposto al processo canonico. Interpellato sulla vicenda, il vescovo opta per il no comment. «Non posso dire nulla», tronca subito il discorso monsignor Sanguinetti. È amareggiato perchè la notizia della sospensione del sacerdote è diventata di dominio pubblico. Anche don Giovanni Debidda ha la bocca cucita. «In questo momento don Eros non celebra messa in pubblico. Fino a sei mesi fa lo faceva nella chiesa della Casa del Fanciullo, mentre ora non più. Le decisioni sono prese dal nostro vescovo», taglia corto il sacerdote, da 42 anni al timone della basilica della Gallura. Salvo poi aggiungere che «non si tratta però di una sospensione a divinis». Il che vuole dire che per ora il provvedimento riguarda la celebrazione della messa in pubblico, mentre la sospensione a divinis consiste nel divieto assoluto di amministrare i sacramenti. Una sanzione che in passato fu commin ata, tra gli altri, a don Luigi Verzè, il fondatore dell'ospedale San Raffaele, e don Gianni Baget Bozzo, il sacerdote eletto eurodeputato tra le fila dei socialisti e successivamente diventato ideologo di Berlusconi. Come spesso accade in queste occasioni, all'allontanamento di un sacerdote, fanno seguito le proteste dei fedeli. Così anche a San Simplicio, in queste ultime settimane, alcuni cittadini hanno raccolto delle firme per chiedere conto a Sanguinetti della rimozione del prete. Una situazione che si era già verificata quattro anni fa ad Arzachena. E con gli stessi protagonisti: don Eros Dalu da un lato, monsignor Sanguinetti dall'altro. Il primo, allora giovanissimo, si trovava nel centro costiero per dare una mano al parroco storico, don Francesco Cossu. A un certo punto, don Eros deve lasciare Arzachena, ma la sua partenza viene vissuta dai suoi fedeli-supporter come una ritorsione del parroco a causa di una insanabile incomprensione tra loro. Il suo addio alla comunità, da lui definito «atto di obbedienza al vescovo», non facilita le cose. Tanto da costringere la Curia a intervenire con un comunicato in cui precisa che non si tratta di trasferimento né di rimozione forzata. «Don Eros deve solo completare gli studi a Roma», chiuse allora la vicenda la diocesi. 8 gennaio 2012</p> http://lanuovasardegna.gelocal.it/cronaca/2012/01/08/news/niente-messe-don-eros-dalu-e-sospeso-5518464 <p style="text-align: justify;"><strong>San Simplicio, don Eros non è scomparso</strong></p> <p style="text-align: justify;">Padre Paolo Contini: «Sta compiendo un percorso personale per tornare più forte e felice»</p> <p style="text-align: justify;">San Simplicio, don Eros non è scomparso OLBIA. Nessun mistero, don Eros Dalu non è «sparito», al contrario «un domani ritornerà più forte e felice di prima». Sulla vicenda del vice parroco di San Simplicio, sospeso dal vescovo qualche mese fa, interviene in modo drastico padre Paolo Contini, parroco di San Giuseppe, a Tempio, uno dei sacerdoti più vicini a monsignor Sebastiano Sanguinetti. «Questa vicenda - dice il sacerdote - mi offre la possibilità di condividere con i lettori una piccola riflessione sulla chiesa e sul modo con cui essa viene spesso rappresentata. Ultimamente si è letto nei giornali di vescovi che avrebbero importanti sponsor per poter diventare arcivescovi e di raccolte di firme organizzate da fedeli-supporter di questo o quel prete. Adesso aleggia chissà quale mistero sulla fine di don Eros, quasi che il vescovo possa dilettarsi nel far scomparire i propri sacerdoti. Confesso umilmente che se questa fosse la chiesa, non solo non vorrei essere un suo ministro, ma starei ben attento a non averci niente a che fare». «Mi rivolgo sia ai tanti credenti, ma anche a tutte le persone che onestamente amano discutere e confrontarsi nella ricerca della verità - aggiunge padre Paolo Contini - Questa visione di chiesa, oltre che essere falsa, è molto offensiva. Quando il santo padre deve provvedere alla nomina di un vescovo o di un arcivescovo, non valuta certamente sponsor o cose simili, ma con attenzione porta avanti un discernimento per donare il pastore migliore alla s ua chiesa. Non esistono, o non dovrebbero esistere, i fedeli-supporter, perché siamo fedeli non di questo o di quel sacerdote, ma di Cristo. E quando un sacerdote è in difficoltà, per qualsiasi motivo, il suo vescovo sarebbe un pessimo padre se dovesse pubblicizzare i motivi della difficoltà. Pensate se chiunque di voi, recatosi in episcopio per condividere un problema personale, dovesse poi leggere sui giornali le dichiarazione dello stesso vescovo sulle difficoltà confidate». «Il vescovo - conclude padre Paolo - è il primo ad amare i propri sacerdoti e darebbe la sua stessa vita per custodirli in qualunque difficoltà possano venire a trovarsi. Ecco perché più che raccogliere firme, bisognerebbe contemplare, ammirare ed imitare l'atteggiamento di un padre che sa mantenere il silenzio e la riservatezza sulle questioni interiori dei propri figli. Don Eros è sufficientemente grande per sapere di chi fidarsi, e poiché non è stato rapito e non è neppure sottoposto ad alcuna costrizione, egli gode semplicemente di un tempo donatogli dal suo vescovo che ha accettato di privarsi momentaneamente di un suo giovane sacerdote per donargli l'opportunità di poter compiere un percorso personale ed averlo un domani più forte e più felice di prima. Questa è la nostra chiesa, la chiesa che mi sforzo di servire come ministro ed è la chiesa che ciascun fedele dovrebbe onorarsi di avere come madre e maestra».(red.ol.)</p> http://lanuovasardegna.gelocal.it/cronaca/2012/01/11/news/san-simplicio-don-eros-non-e-scomparso-5531715