ROMA (8 maggio) – Il New York Times torna oggi sul suo sito on-line ad attaccare il Vaticano. Il quotidiano di New York, citando una intervista rilasciata all’agenzia americana Associated Press da un maestro di scuola elementare di Mananka, in Sierra Leone, riporta la vicenda di un sacerdote cattolico, James Tully, che, nonostante le accuse di abusi commessi in un remoto villaggio dell’Africa, dopo essere stato richiamato in patria dalla Chiesa americana, venne riassegnato allo stesso villaggio, dove torna ad abusare di bambini. A muovere l’accusa ¨ un maestro di scuola di cui l’Ap non fa il nome. Ha chiesto di non rivelare la sua identità perchè – scrive il New York Times – «lavora in una scuola cattolica e ha paura di essere licenziato».
Il maestro ha detto di essere stato abusato a sua volta dal reverendo Tully e, come lui, «molti altri bambini». I fatti si riferiscono a due periodi precisi. Il primo va dal 1979 al 1985, quando Tully venne mandato per la prima volta in Sierra Leone. Il secondo periodo va dal 1994 al 1998, quando il sacerdote venne mandato in Sierra Leone per la seconda volta. Il sacerdote da allora ¨ tornato negli Stati Uniti, nel New Jersey. Avvicinato dalla Ap, non ha voluto fare commenti. Il vescovo cattolico di Makeni, in Sierra Leone, Giorgio Biguzzi, anche lui avvicinato dalla Ap, ha detto di non aver mai ricevuto alcuna lamentela circa il presunto comportamento avuto da padre Tully.
«Nessuna vittima di abusi sessuali – ha detto il vescovo Biguzzi, citato dal New York Times – o nessuno dei suoi familiari, amici, conoscenti, si ¨ mai presentata per informarmi di essere stata sessualmente abusata da padre Tully». Al contrario, secondo decine di testimonianze raccolte dalla Ap (e pubblicate dal Times), padre Tully ebbe decine di incontri sessuali nella sua casa di Kamalo, dove viveva negli anni trascorsi in Sierra Leone.
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=29022&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=
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