<p style="text-align: justify;">Inviato dalla Procura ai giudici del Riesame che decideranno entro martedì sulla richiesta di scarcerazione della difesa che respinge le accuse: una nuova vittima? Una ipotesi presto tramontata dicono i difensori. Negli atti dell’indagine è finita anche la deposizione di un’altra ragazzina della parrocchia di don Massaferro. La ragazzina è stata ascoltata due volte. Per la procura ci sarebbero nuovi elementi, per la difesa la giovane avrebbe negato di essere stata vittima di “attenzioni” particolari. Il nuovo dossier, una dozzina di pagine, conterrebbe elementi ritenuti probanti da parte della Procura.</p> <p style="text-align: justify;">LA DIFESA DI IERI</p> <p style="text-align: justify;">Nessun’altra ragazzina sarebbe stata molestata da don Luciano Massaferro, il parroco arrestato per presunte violenze su una undicenne e attualmente detenuto in carcere a Chiavari, mentre il Tribunale del Riesame decide in questi giorni sulla richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati. «Agli atti depositati sino all’udienza del riesame di giovedì - dice il suo avvocato Alessandro Chirivì - non risulta alcuna dichiarazione di altri episodi di presunte molestie, anzi, tutte le minori ascoltate in sede di indagini hanno espressamente escluso di aver subito alcun tipo di molestia da parte del parroco».</p> <p style="text-align: justify;">Una dichiarazione che peraltro conferma quanto riportato oggi dal Secolo XIX in merito ad alcune indiscrezioni raccolte dagli inquirenti, che starebbero facendo verifiche sulla testimonianza di uno o più ragazzi della parrocchia, i quali avrebbero riferito di attenzioni del prete anche su un’altra fanciulla. Non risultava infatti che contestazioni di tale genere fossero state mosse a don Luciano.</p> <p style="text-align: justify;">Non risulterebbe poi che il sacerdote sia stato in possesso in questo periodo di detenzione di un telefonino con il quale abbia potuto comunicare con l’esterno inviando messaggi sms ai suoi parrocchiani. «Il cellulare del prete era stato sequestrato insieme alla scheda sim il giorno stesso dell’arresto per poter essere sottoposto ad una perizia tecnica», precisa lo stesso legale. La questione era emersa perché una parrocchiana aveva dichiarato al Secolo XIX di aver parlato al telefono con don Luciano quando il prete era già stato arrestato. Letto l’articolo, la direzione del carcere aveva fatto scattare una perquisizione interna, senza esito. Probabilmente la donna aveva confuso le date.</p> <p style="text-align: justify;">Per quanto riguarda il filone della presunta vittima, la magistratura savonese ha chiesto un incidente probatorio naffinché la ragazzina possa essere ascoltata da esperti per capirne l’attendibilità dei suoi racconti. Escluso invece un `faccia a faccia´ col prete.</p> http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savona/2010/01/15/AMBUjEID-ipotesi_dossier_tramontata.shtml