<p style="text-align: justify;">Sì, sono stato un <strong>pedofilo</strong>: lo sono stato anche all'istituto <strong>Provolo di Verona</strong>... Il religioso parla di quello che ha fatto e di quello che ha visto: "Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro e mi vergogno dei preti che stanno zitti o rinnegano, c'è ipocrisia e omertà".</p> <p style="text-align: justify;">Decenni di <strong>abusi sessuali </strong>da parte di sacerdoti e fratelli laici, questo hanno denunciato 67 sordomuti che da bambini hanno frequentato gli istituti Provolo di Verona e Chievo. Dopo l'articolo in cui, nello scorso gennaio 'L'espresso' ha raccontato la vicenda, il <strong>Vaticano</strong> ha convocato il <strong>vescovo Giuseppe Zenti</strong> e, alcuni giorni fa, anche tre sacerdoti.</p> <p style="text-align: justify;">Ma ora un religioso ha scelto di parlare pubblicamente. Si presenta con nome e cognome, chiedendo che non venga pubblicato. Ma la sua identità è nota ai magistrati che si occupano della vicenda: "Se al Provolo sapessero che vi parlo", spiega nel chiedere l'anonimato, "sarei subito cacciato e non so dove andare. Ho l'incubo di rimanere senza casa".</p> <p style="text-align: justify;">L'uomo appare a lunghi tratti freddo, distaccato, poi d'improvviso cede e si lascia andare a un pianto soffocato: "Sì, sono uno di quelli accusati dai sordomuti che vivevano nell'istituto Provolo di Verona e quelle cose le ho fatte. Non c'è più nulla da nascondere. Io almeno ho il coraggio di dirlo, gli altri tacciono e se ne stanno in silenzio".</p> <p style="text-align: justify;">Poi racconta di avere cominciato ad abusare dei ragazzini a inizio anni Sessanta: "Il primo aveva 7-8 anni, non ricordo esattamente. Sono andato con una quindicina di piccoli sordomuti, con cinque o sei ho avuto rapporti più frequenti". Poi precisa che erano 13, ma "forse un paio in più".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Quante volte ha abusato di loro? </strong> "Una o due volte al mese, a volte passava più tempo".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>E quanto sono durate le violenze? </strong> "Moltissimi anni. Non ricordo esattamente, ma molti, molti anni. Ho cominciato da giovane e non mi rendevo conto, allora ero un semplice assistente. Lo facevano quasi tutti, anche in altri istituti. Era normale. Questo era l'andazzo".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Lei ha visto altri abusare dei ragazzini al Provolo? </strong> Scandisce sì e fa due nomi di sacerdoti e quello di un altro religioso: "Si vedevano gli atteggiamenti, si vedeva. Pochi di noi si sono salvati dalla pedofilia".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Qualcuno è mai stato cacciato dal Provolo per pedofilia? </strong> "Sì, fratello.". Fatto confermato da don Danilo Corradi, il superiore dell'istituto Provolo, in una intervista registrata.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Perché lui sì e gli altri no, visto che sotto accusa sono finiti in 25? </strong> "Era un violento, il più cattivo, faceva male ai ragazzini ed è stato mandato via".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Quando è successo? </strong> "Se non sbaglio, nei primi anni Settanta".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Sono continuate le violenze sessuali, anche dopo quell'episodio? </strong> "Sì".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Può dire se sono terminate a metà degli anni '80, epoca a cui risale l'ultimo caso documentato da 'L'espresso'? </strong> "Non so, non potrei dirlo. Non ne sono sicuro. Non posso escluderlo". <strong> I responsabili dell'Istituto sapevano? </strong> "Sì, lo sapevano. Per forza che lo sapevano".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Altri ne erano a conoscenza? </strong> "È probabile".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Ha confessato la pedofilia ad altri preti?</strong> "No, mi mettevo in ginocchio, confessavo davanti a Dio e pregavo. E chiedevo scusa al Signore. La pedofilia mi ha sfalsato la vita. Ma trovavo nei ragazzini una certa bellezza, una certa attrazione".</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Fra voi avete parlato dell'accusa di pedofilia dopo l'inchiesta de 'L'espresso'? </strong> "Sì, la reazione è stata brutta, scioccante, ma la maggior parte è rimasta in silenzio, perché sapeva. È venuta fuori una catena di odio fra i sacerdoti. È difficile condividere la macchia della pedofilia e ognuno ha tenuto per sé i suoi pensieri. Poi l'avvocato ci ha detto di non parlare con nessuno. Qualcuno però ha parlato e ha fatto bene, anche qualche prete lo ha detto e la pensa così. Anch'io ora mi sento sollevato. Sono fatto così, in modo troppo semplicistico, ho sbagliato io. Sto male, chiedo perdono".</p> http://espresso.repubblica.it/palazzo/2009/05/19/news/io-fratel-pedofilo-1.22623